Il dl Sostegni bis sta per approdare in parlamento, ed il comparto della ristorazione collettiva sta portando avanti un confronto molto serrato affinchè le esigenze delle imprese vengano recepite nella fase emendativa, traducendosi, si spera, in un aiuto concreto. ANIR Confindustria ha condotto un monitoraggio sulle aziende associate, rilevando in maniera precisa il calo di fatturato a secondo dei settori (scolastico, aziendale, sanitario etc…) evidenziando l’esigenza di circoscrivere l’arco temporale per accedere ai ristori in maniera più dettagliata, consentendo così alla misura di essere davvero efficace. Come appare dalle proposte emendative in discussione, si rischia di agevolare nuovamente solo operatori economici che nella propria attività possono annoverare non solo la ristorazione collettiva, ma anche quella commerciale o a catena (fast food/ristorazione in centri commerciali etc…) che esulano dalle finalità del ristoro destinato agli operatori delle sola ristorazione collettiva che hanno subito cali anche del 50% sulla refezione scolastica e in quella aziendale, mentre a livello complessivo si rileva una media molto più bassa. Le nostre sono aziende complesse, e gli aiuti andrebbero concepiti per ogni singolo asset, e non guardando al fatturato globale del 2020. In alcuni appalti il livello di cassa integrazione ha sfiorato il 60% dei lavoratori: come aziende abbiamo avuto davvero poco dai ristori e speriamo di far comprendere al legislatore l’importanza di interventi mirati». Lo dichiara il presidente di ANIR Confindustria (Associazione nazionale imprese di ristorazione collettiva) Massimiliano Fabbro.