Italia, Storie Immense: l’evento di ANIR Confindustria celebrato a Roma. Proposte e prospettive per la crescita

Luglio 14, 2021

Si è svolto nella cornice della Casa del Cinema di Roma l’evento ‘Italia storie Immense, la ristorazione al servizio della collettività’, occasione per celebrare il primo anno di attività di Anir Confindustria, l’associazione nazionale imprese di ristorazione collettiva aderenti a Confindustria. Un settore importantissimo per la vita sociale ed economica dell’Italia, investito da una decisa contrazione di volumi nel corso della pandemia, e che subirà un cambiamento strutturale per via della mutate condizioni organizzative del lavoro. Per discutere delle prospettive del settore e fare un bilancio del primo anno di ANIR, hanno partecipato il vicepresidente della Camera Ettore Rosato, l’onorevole Ubaldo Pagano (membro della commissione Bilancio alla Camera), il presidente di ANIR Confindustria Massimiliano Fabbro, l’antropologo del cibo Michele Filippo Fontefrancesco, esponenti del parlamento provenienti da vari schieramenti gli onorevoli Emanuele Prisco (FdI), Raffaele Nevi e Claudia Porchietto (entrambi Fi). Per il mondo dei servizi hanno partecipato i vicepresidenti di Confindustria Servizi Hcfs Marco Marchetti e Marco Benedetti, il direttore e vicedirettore Matteo Nevi e Barbara Fiorucci, i vertici di ANIR Sebastiano Ladisa, Tommaso Putin, Sebastiano Ladisa e Massimo Piacenti, Graziano Sanna, Emilio Roussier Fusco, Special Guest della serata, l’apprezzatissimo regista Pupi Avati. I lavori sono stati coordinati dalla giornalista Rai Monica Giandotti.

«Nell’evento in cui abbiamo celebrato il primo anno di ANIR Confindustria  – ha detto Massimiliano Fabbro – ci siamo guardati indietro facendo un bilancio del periodo più critico che l’Italia possa ricordare: Nel 2020, anno di piena pandemia, ha visto praticamente azzerare alcuni appalti pubblici e contratti privati di ristorazione collettiva. Lo smart working degli uffici e la chiusura delle scuole ha inciso sul fatturato delle imprese: sino al 50% nell’aziendale e il sanitario, con punte del 70% per la ristorazione scolastica. La maggior parte delle aziende ha fatto ricorso alla cassa integrazione e, per quanto attiene gli aiuti covid, si è avvalsa di: credito d’imposta locazioni, credito d’imposta sanificazioni, Fis e decreto liquidità con garanzia Sace. Il ricorso alla cassa ha riguardato, in alcuni casi, sino al 60% dei lavoratori, molti dei quali donne.Continueremo a lavorare per il settore, chiedendo misure ad hoc per non rimanere indietro: tra le richieste avanzate dagli operatori c’è, in particolare, la  revisione degli appalti in essere come  le cui condizioni di esecuzione sono mutate per via della straordinarietà del covid. Inoltre la riduzione del costo del lavoro e la decontribuzione per assunzioni, mentre lavoreremo per ampliare sempre più la nostra base associativa, dedicando sempre più attenzione al tema dell’innovazione e della sostenibilità, e caratterizzandoci per uno sguardo sempre più attento all’Europa».

Il vicepresidente della Camera Rosato, ha ricordato come la ristorazione collettiva sia in procinto di ottenere un fondo ad hoc per le imprese di settore « Si tratta di 100 milioni che, accanto alle misure di sostengo per i lavoratori, sono un segnale importante di attenzione per le aziende. Dobbiamo aiutare gli operatori  e i lavoratori a ricollocarsi in un mercato nuovo. Il covid ha aperto alla necessità di rivedere i contratti pubblici. Trasformiamolo in una occasione per ammodernare i rapporti tra pubblica amministrazione e imprese». Ha aggiunto l’onorevole Pagano, sostenitore dell’emendamento al decreto sostegni bis in corso di discussione:  «Il parlamento ha compreso la necessità di istituire un fondo da destinare alla ristorazione collettiva, categoria che per come erano configurati gli aiuti sino ad oggi, non aveva ottenuto alcun tipo di ristoro».

I rappresentanti delle istituzioni intervenuto hanno compreso la necessità di dare impulso alla ripartenza dell’economia tentando una strada di sostegno all’occupazione, con politiche del lavoro adeguate e puntuali. Recepita anche l’importanza di attivare un percorso sulla revisione degli appalti con la necessità, ha spiegato il parlamentare Nevi di «costruire una norma cogente per la pubblica amministrazione» e, più in generale, di lavorare ad un decreto sostegni in grado di essere il più condiviso ed efficace possibile.

La convention si è chiusa con l’applaudito intervento di Pupi Avati, che ha raccontato ai presenti della lavorazione del suo film più ardito, la biografia di Dante, e degli episodi non sempre felici, ma esilaranti se letti con lo sguardo di oggi, della sua carriera cinematografica.

«Questo primo evento – ha detto il segretario generale di ANIR Paolo Valente – vuole essere l’inizio di un percorso di valorizzazione del settore. Siamo molto soddisfatti per l’attività svolta e ci auguriamo che il prossimo anno, magari lontani dal Covid, si possa dare l’avvio ufficiale ad una giornata nazionale della ristorazione collettiva da ripetere ogni anno».

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