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Con piacere diamo risalto all’importante evento che si è svolto la scorsa settimana presso la sala Pininfarina del palazzo di Confindustria dal titolo PNRR e SERVIZI INDUSTRIALI imprese e opportunità, che ha visto la partecipazione per la nostra associazione del neo Presidente ad interim Lorenzo Mattioli già Presidente di Confindustria Servizi HCFS e del Segretario Generale Paolo Valente, intervenuti insieme al Direttore generale dell’area PNNR del MEF Dott. Carmine di Nuzzo, al Direttore di Confindustria con delega alle infrastrutture Giuseppe Mele e al dott. Davide D’arcangelo responsabile sviluppo Fondazione Italia Digitale.
Queste le parole del Presidente di ANIR Mattioli – “ Nel periodo Covid si è scoperto che le imprese dei servizi sono state fondamentali, abbiamo capito quanto è importante integrare tra loro questi servizi, oggi ci troviamo di fronte un comparto industriale proattivo che vuole fare del PNNR una occasione per accrescere lo sviluppo del Paes e far compiere un salto di qualità ad un settore che, ad oggi, continua invece ad essere caratterizzato dalle gare a massimo ribasso. Dobbiamo cogliere questo particolare momento per migliorare il dialogo competitivo ed istituzionale.”
Qui puoi vedere la registrazione della diretta: Clicca qui
Potete scaricarvi il materiale presentato durante la conferenza:
Slide Giuseppe Mele: Clicca qui
Slide Davide D’Arcangelo: Clicca qui
Slide Carmine Di Nuzzo: Clicca qui
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Con Molta soddisfazione diamo la notizia che il riconoscimento di un fondo a sostegno delle imprese della ristorazione collettiva pari ad un contributo a fondo perduto di 100 milioni, finalmente è esecutivo grazie al provvedimento della Agenzia delle Entrate recante: le modalità e i termini di presentazione dell’istanza per il riconoscimento del contributo a fondo perduto di cui all’articolo 43- bis del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 luglio 2021, n. 106.
“Con fatica siamo riusciti a far capire che le aziende che operano nel modo della ristorazione collettiva, le mense (pubbliche e non), non sono paragonabili in termini di servizio ed organizzazione e di fatturato complessivo alla perdita avuta dal covid ai bar e ai ristoranti, la ristorazione tradizionale per intenderci, è un sostegno importante che solo in parte risarcisce e solleva le imprese di quanto perso durante la pandemia e dell’impatto che inflazione e rincaro dei prezzi hanno oggi su tutto il comparto. “ dichiara Paolo Valente segretario Generale di ANIR Confindustria.
Il provvedimento è destinato alle imprese che svolgono servizi di ristorazione collettiva, così come definiti al comma 2 dell’art. 4 del decreto interministeriale, mediante codice ATECO 2007 56.29.10 “Mense” o 56.29.20 “Catering continuativo su base contrattuale”, che abbiano subito una riduzione dei ricavi dell’anno 2020 di almeno il 15% rispetto a quelli del 2019 e che tali ricavi siano stati generati per almeno il 50% da corrispettivi derivanti da contratti di ristorazione collettiva.
Il contributo erogato direttamente dalla Agenzia delle Entrate è costituito da due parti la prima è data dalla ripartizione in egual misura per ciascun soggetto che ha validamente presentato istanza per il contributo, delle risorse finanziarie stabilite dall’articolo 43-bis, comma 1, del decreto legge 25 maggio 2021, n.73, con un limite massimo di 10.000 euro per ciascun soggetto beneficiario; la seconda parte del contributo è determinata dalle somme rimanenti ripartite tra tutti i soggetti beneficiari in funzione del rapporto tra il numero di lavoratori dipendenti di ciascuna impresa e la somma del numero di lavoratori dipendenti di tutte le imprese richiedenti ammissibili.
L’ammontare del contributo riconosciuto a ciascuna impresa è determinato in relazione ai limiti previsti dal Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza del COVID-19”, come modificata dalla Comunicazione del 18 novembre 2021 C(2021) 8442.
Le modalità per la richiesta del contributo prevedono la redazione di una apposita Istanza, da effettuare mediante i canali telematici dell’Agenzia delle entrate ovvero mediante il servizio web disponibile nell’area riservata del portale “Fatture e Corrispettivi” del sito internet dell’Agenzia delle entrate, a partire dal giorno 6 giugno 2022 e non oltre il giorno 20 giugno 2022.
Anir Confindustria continuerà ad affiancare le aziende sino a che il fondo non sarà disponibile e totalmente a loro erogato, attraverso una serie di attività tese ad orientare le imprese nella redazione della istanza e nell’illustrare tutte le informazioni contenute nella misura per l’erogazione del contributo, anche attraverso una serie di webinar dedicati.
Leggi il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate: https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/web/guest/-/provvedimento-del-3-maggio-2022
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Il presidente dell’associazione di Confindustria: “Effetto dello smart working, serve tavolo al Ministero per ricollocarle”
“Al di là degli effetti diretti della pandemia che sono stati devastanti, il nostro settore, quello della ristorazione collettiva, avrà poi degli effetti permanenti per effetto dello smart working. Il lavoro agile infatti determinerà una contrazione definitiva degli addetti al lavoro fuori casa, e questo porterà necessariamente a un esubero del numero dei lavoratori nei termini di almeno il 20% della nostra forza lavoro nel nostro settore, che esprime un fatturato di 6 miliardi di euro e occupa 150mila addetti. Il 20% di essi, quindi, sono 30mila , che al termine del blocco dei licenziamenti necessariamente dovranno essere ricollocati. L’85% di questi collaboratori sono donne e quindi parliamo di decine di migliaia di donne, a bassa scolarità, che all’improvviso si troveranno fuori dal mercato del lavoro, con un forte impatto sociale”. E’ l’allarme che, intervistato da Adnkronos/Labitalia, lancia Massimiliano Fabbro, presidente di Anir Confindustria, l’Associazione nazionale delle imprese della ristorazione collettiva.
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«Finalmente una misura specifica per il nostro settore, un primo importantissimo passo che ne richiederà necessariamente degli altri. Ringrazio le parti politiche che hanno dimostrato attenzione e sensibilità per questo settore che vive una difficolta’ così profonda da essere diventato un caso nazionale.
Abbiamo impiegato oltre un anno per far capire chi siamo: noi siamo qualcosa di totalmente differente dalla ristorazione tradizionale e commerciale . Le nostre aziende sono organizzazioni complesse che erogano servizi a grandi collettività ( aziende, ospedali, scuole, forze armate) impegnate nelle proprie attività produttive o nel mantenimento di servizi pubblici essenziali quali sicurezza, sanità ed educazione. Abbiamo sofferto enormemente durante il lockdown, continuiamo a soffrire oggi e, purtroppo, per effetto dello Smart working, avremo danni permanenti anche al termine definitivo della pandemia.
Come Anir confindustria abbiamo cercato di far fronte e dare una risposta a tutte le nostre aziende attraverso la destinazione di un importo di 100 milioni di euro a fondo perduto che metta loro in condizioni di far fronte alle emergenze più impellenti e di prepararsi a quella grande riorganizzazione a cui sono chiamate dalla riduzione permanente dei fatturati e che richiederà un coinvolgimento diretto del Governo per individuare le migliori soluzioni in accordo con le parti sociali.
Le risorse disponibili, dopo una prima ripartizione sino a 10mila euro per ciascuna azienda che ha avuto un calo di fatturato oltre il 15% nel 2020, saranno ulteriormente distribuite in funzione del rapporto tra il numero di lavoratori dipendenti di ciascuna impresa e la somma del numero di lavoratori dipendenti di tutte le imprese richiedenti ammissibili. Tantissime realtà, grandi e piccole, della ristorazione collettiva, potranno ricevere il primo aiuto interamente dedicato al settore». E’ il commento di Massimiliano Fabbro, presidente ANIR-Confindustria, l’associazione nazionale delle imprese di ristorazione collettiva aderenti a Confindustria Servizi Hcfs, alla firma decreto che rende operativa l’erogazione di 100 milioni di euro di contributi a fondo perduto alle imprese dei servizi di ristorazione collettiva, mense e catering, che sono state particolarmente colpite durante l’emergenza Covid.
Roma , 27 dicembre 2021
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ANIR Confindustria attraverso il confronto istituzionale e una proficua collaborazione con le altre rappresentanze del settore (Agci Servizi, Confcooperative Lavoro e Servizi e Legacoop Produzione e Servizi) si è impegnata a risolvere le grandi criticità che le aziende della ristorazione collettiva stanno affrontando a causa della pandemia, con soddisfazione possiamo guardare al recente impegno che governo e parlamento hanno profuso nei confronti delle imprese e delle migliaia dei lavoratori attraverso il decreto ministeriale attuativo della norma inserito a Luglio 2021 nel Decreto Sostegni Bis, varato a sostegno del comparto.
Il fondo di 100 milioni ricordiamo è destinato alle imprese del settore della ristorazione collettiva, aziende piccole, medie e grandi, l’ obiettivo raggiunto è quello di destinare questi contributi a tutte le aziende, piccole medie e soprattutto le grandi che nello scorso anno, hanno subito forti contrazioni del fatturato a causa del covid e sino ad ora escluse da qualsiasi forma di ristoro.
Restano sullo sfondo ancora le gravi criticità che la ristorazione collettiva sta attraversando, a partire dal danno indotto dal massiccio utilizzo dello smart working che ha visto la chiusura di molte mense aziendale sia nel settore pubblico che privato
Cosa prevede in sintesi il Decreto Ministeriale emanato dal Ministro dello Sviluppo Economico di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze.
> SOGGETTI BENEFICIARI
> AMMONTARE DEL CONTRIBUTO
> COME OTTENERE IL CONTRIBUTO
Per ottenere il contributo le imprese interessate presentano, esclusivamente in via telematica, un’istanza all’Agenzia delle entrate con l’indicazione della sussistenza dei requisiti. Ogni impresa interessata può presentare una sola istanza di accesso al contributo di cui al presente decreto.
Con un prossimo apposito provvedimento dell’Agenzia delle entrate verranno a breve definiti i termini e le modalità per richiedere il contributo.
In allegato:
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«In una fase cruciale per la discussione delle nuove regole sugli appalti pubblici e la definizione della legge di bilancio, il mondo della ristorazione collettiva chiede al governo una particolare attenzione sul delicato tema dell’aumento dei prezzi, che si traduce in un ulteriore aggravio nella gestione degli appalti in momento di grande crisi dettata dalla pandemia e da altri fattori, come l’incremento dei costi energetici ed il rispetto, anche questo oneroso, dei criteri minimi ambientali. Fattori, questi, che ci portano ad una richiesta chiara: la rinegoziazione degli appalti ope legis per i contratti di servizi soprattutto pubblici, che hanno visto il radicale mutamento delle condizioni di esecuzione. Ci preme inoltre sottolineare come le stazioni appalti non tengono presente degli investimenti che le imprese impegnano sul tema della sostenibilità, e che i prezzi determinati su base Anac ed Istat andrebbero urgentemente adeguati al reale costo delle prestazioni». Lo dichiara in una nota Massimiliano Fabbro, presidente di ANIR-Confindustria, l’associazione nazionale delle imprese di ristorazione collettiva aderenti a Confindustria Servizi Hcfs.
ROMA, 23 novembre
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«Abbiamo da sempre sostenuto la necessità del green pass per tutti, mense aziendali comprese: certificato che vale sia per gli addetti della ristorazione collettiva, sia per gli utenti che sono anch’essi lavoratori nei luoghi presso cui fruiscono del servizio ( ospedali, scuole, caserme, aziende pubbliche e private etc..). Si tratta di una scelta di buon senso che chiarisce e aiuta le aziende del settore poiché consentirà di ripartire in sicurezza, senza discriminazioni e ambiguità su chi deve controllare le certificazioni».
Lo dichiara in una nota Massimiliano Fabbro, presidente di ANIR-Confindustria, l’associazione nazionale delle imprese di ristorazione collettiva.
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Le imprese della ristorazione collettiva sono favorevoli al green pass per chi opera nelle scuole in veste di personale esterno, così come sono disposte ad assolvere l’obbligo vaccinale per i propri lavoratori qualora venisse introdotto. Ma ancora una volta, la gradualità della applicazione dell’obbligo, non può generare incertezze e disfunzioni, i gestori delle mense auspicano ulteriore chiarezza sull’onere del controllo dell’utenza (costituta da studenti o altri lavoratori), soprattutto nelle aziende. Noi possiamo rispondere per i nostri addetti e non sul personale dei nostri committenti, questo deve essere chiarito da subito. Bene anche il green pass per le pubblica amministrazione, ma serve regolamentare anche il settore privato: il rapporto tra chi eroga un servizio di ristorazione collettiva e la forza lavoro subordinata al committente va chiarito, per non trasformarci in controllori di tutti quei lavoratori che in Italia (tra fabbriche ed altri soggetti privati) usufruiscono di un servizio essenziale come la mensa».
Lo dichiara in una nota Massimiliano Fabbro, presidente di ANIR-Confindustria, l’associazione nazionale delle imprese di ristorazione collettiva.