Autore: Ufficio Stampa

Sette italiani su dieci hanno fruito della ristorazione collettiva. Con (IM)MENSE, ANIR Confindustria scommette su CIBO PUBBLICO E PASTO GIUSTO

Martedì 11 luglio, a partire dalle ore 18.00, si terrà l’iniziativa di ANIR Confindustria per celebrare il terzo anno di attività. ‘Italia, storie (im)mense. La nuova stagione del cibo pubblico’ vuole essere un momento di riflessione sull’intero settore della ristorazione collettiva. Per fare il punto, da un lato, sulle trasformazioni subite in seguito alla pandemia e alla crisi russo-ucraina, con l’aumento dei prezzi, e per programmare, dall’altro, un futuro in cui le mense diventano sempre più centrali nella vita pubblica, assicurando un pasto giusto per un cibo pubblico.

La giornata si aprirà con i saluti del Presidente del Circolo degli Esteri, Giuseppe Scognamiglio, per proseguire con la presentazione della ricerca SWG sulla ristorazione collettiva, con Riccardo Grassi, Head of Research di SWG Spa e con il segretario generale di ANIR Confindustria, Paolo Valente. Una ricerca che spazza via tanti luoghi comuni sulla ristorazione collettiva e che conferma come sia uno dei servizi più vicini alla popolazione italiana, 7 cittadini su 10 infatti hanno usufruito almeno una volta nella loro vita della mensa.

A seguire una tavola rotonda in cui interverranno la sottosegretaria al Ministero dell’Economia e delle Finanze, Lucia Albano, il Capo area mercati Coldiretti e AD Filiera Italia, Luigi Scordamaglia, il Presidente designato di ANIR Confindustria, Massimo Piacenti, il Presidente di Confindustria Servizi HCFS, Lorenzo Mattioli, e la Vicesegretaria generale di Cittadinanza Attiva, Francesca Moccia. Un dibattito molto interessante, moderato il giornalista Antonello Barone, a cui hanno dato la propria adesione anche molti Parlamentari e membri del Governo. 

«Una occasione importante per confermare che il settore della ristorazione collettiva» ribadisce il past president di ANIR, Presidente di Confindustria Servizi HCFS, Lorenzo Mattioli, «fornisce tutti i giorni un servizio pubblico fondamentale per questo Paese. Educhiamo alla corretta alimentazione centinaia di migliaia di studenti e studentesse, contribuiamo alla cura tutti i degenti presso gli Ospedali su tutto il territorio nazionale. È il momento che questo venga riconosciuto anche attraverso dei provvedimenti legislativi adeguati».

«Cibo pubblico e pasto giusto» ribadisce il Presidente designato di ANIR Confindustria, Massimo Piacenti, «diventano immediatamente il programma su cui costruire politiche e intese valide per tutta la filiera dal produttore al consumatore, in un’ottica sempre più competitiva ma anche responsabile sulle tematiche della sostenibilità non solo ambientale e sull’innovazione di sistema».

Programma Italia Storie Immense 2023

Italia. Storie Immense

La nuova stagione del Cibo Pubblico

 

Martedi 11 Luglio 2023 | Ore 18:00 | Roma | Circolo degli Esteri

 

PROGRAMMA

ore 18:00            Accoglienza

ore 18:30            Introduzione e saluti

Giuseppe ScognamiglioPresidente Circolo degli Esteri

Paolo ValenteSegretario Generale ANIR Confindustria

Riccardo Grassi Head of Research, SWG Spa

 

tavola rotonda

modera

Antonello BaroneDirettore K Comunicazione

 

intervengono

Lucia AlbanoSottosegretario Ministero Economia e Finanze

Luigi Scordamaglia Capo area mercati Coldiretti e AD Filiera Italia

Massimo Piacenti Presidente designato ANIR Confindustria

Lorenzo MattioliPresidente Confindustria Servizi HCFS

Francesca Moccia – Vice Segretario Generale Cittadinanza Attiva

 

ore 20:45      standing dinner

 

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CIBO PUBBLICO E PASTO GIUSTO, ANIR Confindustria dedica una giornata alle mense italiane

Una giornata dedicata completamente alla ristorazione collettiva quella organizzata da ANIR Confindustria il prossimo 11 luglio a Roma, quando si terrà la seconda edizione di “Italia, storie (im)mense. La nuova stagione del cibo pubblico”.

A partire dalle ore 18.00 presso l’importante location del Circolo degli Esteri, per celebrare il terzo anno di attività di ANIR Confindustria: un importante momento di riflessione sul futuro della ristorazione collettiva alla luce della nuova dimensione che l’intero settore ha assunto dopo la crisi pandemica ed energetica, che porta a nuove riflessioni sul pasto giusto e sul cibo pubblico.
Alle 18.00 l’evento inizierà con un momento dedicato ai saluti di benvenuto del Presidente del Circolo degli Esteri, Giuseppe Scognamiglio, e ad introdurre il tema dell’edizione di (IM)MENSE, con Riccardo Grassi, Head of Research, SWG Spa, che presenterà insieme al segretario generale di ANIR Confindustria, Paolo Valente un inedito sondaggio sulla percezione del settore e dei suoi principali aspetti.
«ANIR ha puntato decisamente sul futuro e sulle nuove prospettive di un settore in crisi» il Presidente designato di ANIR Confindustria, Massimo Piacenti, «volendo aumentare la sicurezza dei propri servizi, puntando sempre di più a svolgere un servizio basato sulla qualità per poter assicurare, ogni giorno e in ogni mensa, un pasto giusto ai propri cittadini.
Un pasto giusto per le scuole, affinché possa essere parte integrante del momento formativo, un pasto giusto per gli ospedali, perché il pasto è parte integrante della cura. Sulla percezione del servizio, nuovi dati che abbiamo chiesto a SWG, per avere una fotografia di come il settore sia visto oggi, dopo gli eventi che hanno impattato sulla vita di tutti negli ultimi anni».

A seguire si terrà una tavola rotonda, proprio sul tema del cibo pubblico e del pasto giusto, anche alla luce delle evidenze statistiche che verranno dalla ricerca SWG con tutti i principali protagonisti imprenditoriali, associativi e istituzionali: Lucia Albano, Sottosegretario al
Ministero dell’Economia e delle Finanze, Lorenzo Mattioli, Presidente di Confindustria Servizi HCFS, Massimo Piacenti, Presidente designato di ANIR Confindustria, Luigi Scordamaglia, Capo area mercati Coldiretti e AD Filiera Italia, Francesca Moccia, Vicesegretario generale di Cittadinanza Attiva.

Per partecipare all’evento è possibile prenotare un posto su Eventbrite al link: https://www.eventbrite.it/e/biglietti-italia-storie-immense-2023-la-nuova-stagione-del-cibopubblico-654787225217?aff=odsjldbosharelinkedin

PASTO GIUSTO E CIBO PUBBLICO. ANIR Confindustria organizza (IM)MENSE, Giornata di riflessione sulla ristorazione collettiva

ANIR Confindustria, in occasione dei suoi tre anni di attività, ha organizzato una giornata dedicata alla ristorazione collettiva. L’11 luglio presso la prestigiosa sede del Circolo degli Esteri a Roma, a partire dalle ore 18.00, si svolgerà l’evento “Italia, storie (im)mense. La nuova stagione del cibo pubblico”.

«In questi tre anni di vita di ANIR Confindustria» sostiene il Presidente di ANIR Confindustria, Lorenzo Mattioli, «tutto il mondo ha subito una trasformazione profonda. Molti dei servizi, compreso quello della ristorazione collettiva, hanno assunto un ruolo e un’importanza che prima sfuggivano. La pandemia e la guerra in Ucraina, con la conseguente crisi energetica e dei prezzi, hanno portato a nuove riflessioni sul cibo, sull’importanza della ristorazione collettiva come momento, oltre di formazione nelle scuole e di cura negli ospedali, anche come servizio pubblico sociale, un pasto giusto, fornito a importanti fasce di popolazione in condizioni di fragilità. Il cibo pubblico è oggi percepito come un servizio fondamentale».

Sul tema del cibo pubblico e del pasto giusto è previsto un dibattito con relatori importanti del mondo delle Associazioni dei consumatori, delle imprese e delle loro associazioni di rappresentanza e delle Istituzioni italiane.

«Crediamo che sia importante» sostiene il Presidente designato di ANIR Confindustria, Massimo Piacenti, «riflettere sul futuro di un settore come quello della ristorazione collettiva di cui si capisce sempre di più l’importanza, ma a questo non corrisponde una importanza giuridica, a livello di norme e regolamenti, che consenta di tutelare e far sviluppare un settore, che invece rimane in balia dei rialzi di prezzo. Siamo un settore che si fa carico con responsabilità sociali importanti, ma le norme generali che regolano mercato e lavoro crediamo siano ormai inadeguate».

«Cibo pubblico e pasto giusto» conclude il Segretario Generale di ANIR Confindustria, Paolo Valente, « è un binomio su cui ANIR vuole svolgere una attività di innalzamento della qualità e della sicurezza dei propri servizi, svolgiamo un servizio di pubblica utilità e pertanto è necessario assicurare un pasto giusto a tutti i cittadini che ne usufruiscono, per necessità, per opportunità e per diritto: giusto poiché deve corrispondere ad un equo costo in  rapporto alla qualità dei prodotti alimentari scelti e alle modalità di preparazione e somministrazione dei pasti».

RIFORMA AUTONOMIA: «Mense e tempo pieno in tutte le scuole d’Italia, diritto e obiettivo da raggiungere, non solo al Nord»

Un dossier dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio alla Commissione Affari Costituzionali del Senato parla del diritto allo studio, un importante passaggio per stabilire come potrà procedere la riforma sull’Autonomia, meglio conosciuta come legge Calderoli. All’interno della quale c’è l’importante questione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP) che sta entrando nel vivo concentrandosi, in particolare, sull’istruzione a tempo pieno, tema fondamentale per ANIR Confindustria poiché consente di inserire l’alimentazione attraverso le mense nel piano formativo e nel ciclo scolastico come avviene nella maggior parte dei Paesi, non solo Europei. La spesa prevista complessivamente per adeguare il servizio in tutta la Penisola è di quattro miliardi di euro perché, confermando così i dati emersi dallo studio dello Svimez, l’Italia, in sostanza, ha una scuola con due offerte formative differenti.

«Siamo arrivati ad una consapevolezza importante» afferma il Presidente designato di ANIR Confindustria, Massimo Piacenti, «ovvero alla necessità di iniziare ad uniformare un servizio essenziale, quello del tempo pieno, per tutta la Penisola. Queto significa riconoscere un altro servizio fondamentale: il momento della mensa, diventa parte integrante dell’offerta formativa, oltre che un’occasione, per le famiglie fragili, di assicurare al proprio figlio o figlia un pasto giusto. Crediamo che il Governo, insieme alle altre Istituzioni come Regioni e Comuni, debba fare questa scelta politica fondamentale per garantire, tra le altre cose, anche un cibo pubblico sicuro nelle proprie scuole e in tutto il territorio nazionale».

TRE ANNI DI ANIR. «La ristorazione collettiva è un servizio cruciale per il Paese». A luglio un evento per immaginare il futuro del settore.

ANIR Confindustria, l’Associazione nazionale delle imprese della ristorazione collettiva, festeggerà il suo terzo anno di attività, compiuto oggi, dedicando una giornata alla ristorazione collettiva per un  momento  di approfondimento e di riflessione sul futuro del settore. L’11 luglio, presso il Circolo degli Esteri a Roma, alle ore 18:00 ci sarà l’evento “Italia, storie (im)mense. La nuova stagione del cibo pubblico”.

«Trentasei mesi vissuti intensamente» afferma il Presidente di ANIR Confindustria, Lorenzo Mattioli, «considerando che abbiamo attraversato due momenti cruciali come pandemia, lockdown e l’aumento dei prezzi, in particolare del settore alimentare, dovuti all’inflazione e al conflitto russo-ucraino. Eventi che hanno cambiato la percezione del servizio che offriamo e che hanno messo in luce la nostra funzione di servizio pubblico essenziale. Con il nostro evento associativo Nazionale intendiamo fare il punto sul ruolo che possiamo svolgere per inaugurare la nuova stagione del cibo pubblico in Italia. Grazie ad un evento come quello siamo stati in grado di guidare il settore verso i nuovi scenari».

«L’appuntamento del prossimo 11 luglio con “Italia, storie immense”» sostiene il Segretario Generale di ANIR Confindustria, Paolo Valente, «sarà l’occasione per discutere con ospiti d’eccezione del mondo della ristorazione collettiva con Istituzioni, media, imprese e stakeholder. L’obiettivo è quello di affrontare il momento di crisi del settore, dovuto all’aumento dei prezzi, con una nuova prospettiva: l’importanza pubblica del nostro settore in servizi cruciali per il Paese come le scuole e gli ospedali e il grande sostegno che questo settore, ogni giorno, effettua nei confronti della collettività, e delle imprese di tutta la filiera agroalimentare».

«L’importanza del nostro settore» conclude Massimo Piacenti, Presidente designato di ANIR Confindustria, «si evince dai numeri: 120 mila occupati, di cui l’80% donne e con il 25% dei lavoratori e lavoratrici che proviene da Paesi stranieri, con più di 1.000 imprese, che producono circa 1 miliardo di pasti serviti all’anno per un fatturato di 6 miliardi. Si tratta di un settore nevralgico che fornisce molto spesso una risposta di alimentazione corretta a quelle fasce di popolazione che, in un momento di crisi come questo, non riescono a procurarsela tutti i giorni».

AGENDA SUD E MENSE: «Importante passo avanti che riconosce l’importanza del servizio pubblico delle mense scolastiche»

Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha presentato in questi giorni l’importante progetto “Agenda Sud”, volto a superare il divario delle opportunità d’istruzione di studenti e studentesse tra Nord e Sud Italia. Una serie di interventi previsti per le Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Tra i dieci punti di potenziamento elencati, ANIR Confindustria esprime grande soddisfazione per la presenza del punto sul «potenziamento del tempo pieno e delle mense scolastiche».

«C’è un importante riconoscimento e una grande opportunità» commenta il Presidente designato di ANIR Confindustria, Massimo Piacenti, «del servizio pubblico e formativo fornito, ogni giorno, nelle mense scolastiche del nostro Paese, che ricordiamo è un momento che è parte dell’attività didattico- scolastica. Molto bene il programma Agenda Sud, che va a insistere nel Sud e nelle Isole dove il 66% degli alunni non ha opportunità di fruire del servizio mensa, visto che solo nel 16% delle scuole del Sud e delle Isole vi è un servizio attrezzato di mensa. Crediamo che sia un primo e importante passo verso quello che chiediamo da tempo, il pieno riconoscimento dell’utilità formativa del servizio mensa nelle scuole e che oggi invece viene classificato spesso come un semplice servizio a domanda individuale. Un progetto a cui ANIR Confindustria offre la massima collaborazione».

 

Per contatti

uff.stampa@asso-anir.it
cell: 3316025221

tel: 06 45473001

ITALIA, STORIE IMMENSE. La nuova stagione del Cibo Pubblico

L’ 11 luglio, presso il Circolo degli Esteri a Roma, si terrà l’evento celebrativo di questa importante ricorrenza, una giornata nazionale dedicata alla Ristorazione Collettiva come servizio pubblico.

L’incontro rappresenta un’occasione unica di confronto tra aziende, organizzazioni, istituzioni e media, per discutere di nuovi progetti, scambiare idee ed informazioni, approfondire gli interessi generali e particolari del mondo della ristorazione collettiva Italiana, al fine di individuare e condividere prospettive concrete di sviluppo.

L’evento sarà pubblico e in presenza, ad inviti.

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FONDI PNRR. Anir Confindustria sui progetti di edilizia scolastica: «Non perdiamo una grandissima occasione»

Dal Governo filtrano indicazioni sulla volontà di riposizionamento fondi per circa 10/15 miliardi di euro dal PNRR, così com’era stato concordato inizialmente con l’Unione Europea, al piano RePowerEu. Si tratta di una decisione complessa e difficile che però non può comportare un passo indietro rispetto all’efficientamento e alla costruzione secondo nuovi criteri dell’edilizia scolastica di asili e mense.


«Da tutti gli studi prodotti in questi anni» afferma il Vicepresidente di ANIR Confindustria, Massimo Piacenti, «si evince che le mense fanno parte dell’offerta formativa nelle scuole, come educazione al cibo e all’alimentazione, e che, in alcune parti d’Italia, costituiscono per molti alunni l’unica possibilità di corretta alimentazione. C’è una richiesta sempre più forte, nonostante vengano serviti ogni anno undici milioni di pasti, solo una scuola su tre, in Italia, è dotata di mensa. Crediamo che rinunciare alla costruzione di nuovi edifici scolastici e spazi di refezione possa costituire un passo indietro verso una formazione completa e verso una scuola più ‘giusta’ e ci auguriamo che il Ministero su questo stia facendo un’attenta riflessione. Utilizzare i fondi del PNRR per migliorare la funzione educativa e sociale del pasto nelle mense scolastiche crediamo sia una grande opportunità per il nostro Paese».

Il settore della ristorazione collettiva in evidenza su Affari e Finanza, l’inserto economico settimanale de La Repubblica, con la parole del Presidente Mattioli e del Vicepresidente Massimo Piacenti

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Riportiamo l’articolo uscito su Affari e Finanza, settimanale di La Repubblica, il 5 Giugno a firma di Michele Zaccardi.

La ristorazione collettiva sull’orlo del default

I costi dei generi alimentari corrono ancor più dell’inflazione media. Ma tutti i contratti con la Pubblica amministrazione hanno tariffe bloccate

Michele Zaccardi

«Il violento rialzo dei prezzi sta seriamente condizionando il mercato: tutte le aziende del nostro settore sono in perdita».

La concisione con cui Lorenzo Mattioli, presidente di Anir Confindustria, descrive la situazione in cui versano le imprese della ristorazione collettiva si riflette nell’apparente semplicità del problema: l’inflazione ha fatto esplodere i costi mentre i prezzi per la fornitura dei servizi sono bloccati.

Al contrario di altri settori che lavorano per la Pubblica amministrazione, come quello delle costruzioni, i capitolati di appalto non prevedono la possibilità di rivedere i tariffari. E per imprese che realizzano più della metà del loro giro d’affari, 3,5 miliardi di euro su poco più di 6, fornendo pasti a scuole, caserme e ospedali l’assenza di un adeguamento automatico pesa come un macigno.

«Questo è un settore che rischia il default – prosegue Mattioli – un tessuto imprenditoriale importantissimo fatto da centinaia di aziende che erogano 4,5 milioni di pasti al giorno, 1 miliardo all’anno. Se non si interviene si rischia una seria emergenza sociale».

Anche perché le aziende non possono ridurre o sospendere l’attività per non incorrere nel reato di interruzione di pubblico servizio.

La conseguenza è che, da mesi, sono costrette a lavorare in perdita. «Nell’ultimo anno, il costo dei prodotti alimentari che utilizziamo è aumentato del 30%. Anche in questi giorni sono arrivate richieste per ritoccare all’insù i listini» spiega Massimo Piacenti, vicepresidente di Anir con delega alle relazioni istituzionali.

«Molte imprese stanno chiudendo i bilanci in sofferenza. Le più grandi stanno erodendo in maniera significativa il patrimonio netto, le più piccole sono in grave difficoltà. Molte gettano la spugna o sono in procinto di vendere».

Certo, le imprese più solide riescono a reggere. «Siamo riusciti a chiudere i conti in utile, ma dall’anno scorso ci siamo trovati con incrementi del 40% per i generi alimentari, ben oltre l’inflazione generale, senza possibilità di ritoccare i prezzi » ricorda Tommaso Putìn, vicepresidente di Serenissima Ristorazione. «Il nostro è un settore labour intensive, in azienda abbiamo più di 10mila dipendenti, con una struttura dei costi molto rigida: il lavoro, che è una voce incomprimibile, incide per il 40%, mentre un altro 40% è dato dai generi alimentari».

A snocciolare i numeri su quante imprese non si sono viste riconoscere un adeguamento automatico è Piacenti. «Circa il 75% dei contratti in essere non è coperto da una clausola obbligatoria di revisione deiprezzi. Sono accordi siglati sotto l’egida del Codice degli appalti del 2016 che rimette l’adeguamento alla discrezionalità delle stazioni appaltanti ». E ovviamente non tutte hanno le risorse per tamponare l’emergenza. Persino la revisione fatta dal Comune di Roma, tra gli esempi virtuosi, ha coperto soltanto il 40% dei maggiori costi. «Siamo all’aspirina per una malattia molto grave» commenta il vicepresidente di Anir.

Una soluzione poteva venire dalla riforma del Codice degli appalti, ma le speranze delle imprese sono andate deluse. Intanto perché i contrattiin essere non vengono toccati dalla riforma, poi perché si prevede che la revisione dei prezzi sia riconosciuta solo in presenza di aumenti superiori al 5%. «Una sorta di franchigia – spiega Piacenti – e sulla parte eccedente viene riconosciuto l’80%. Per esempio con l’inflazione al 10% alle aziende verrebbero riconosciuti solo 4 punti. In un settore che, prima del Covid, aveva un Ebitda del 5%, che significa un utile netto intorno a zero virgola, questa soluzione è inadeguata. Se poi l’inflazione dovesse tornare a un fisiologico 2%, la revisione non scatterebbe».

Senza contare che i prezzi dei generi alimentari corrono molto più dell’indice generale. A maggio l’inflazione è cresciuta del 7,6%, mentre gli alimentari lavorati del 13,4% e quelli non lavorati dell’8,9%. Un trend che, con l’avvicinarsi dell’estate, potrebbe persino peggiorare. «Oltre alla disgrazia in Romagna, dove si concentra una parte molto rilevante della produzione ortofrutticola – puntualizza Piacenti – c’è anche la minaccia della siccità che incombe: ciò determinerà ulteriori problemi per il reperimento dei prodotti della filiera agroalimentare, con ripercussioni sui prezzi».

Per questo Anir chiede al governo interventi immediati. «Nel nostro comparto i contratti hanno una durata minima compresa tra 3 e 5 anni: se non si può mettere mano a questo la situazione diventa catastrofica», dice Mattioli. «Credo ci siano delle buone possibilità per prevedere, prima dell’entrata in vigore della riforma, un periodo transitorio in deroga al codice per venire incontro al settore: a noi basterebbe un adeguamento all’indice Istat». La proposta di Anir è di rimpinguare con circa 200 milioni di euro il fondo, istituito durante il Covid, destinato alla ristorazione collettiva. Risorse a cui gli enti potrebbero attingere per riconoscere gli aumenti. «Abbiamo avuto un’interlocuzione molto attenta da parte del governo, ma ora servono risposteconcrete».

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