Autore: Graziano Lanzidei

Codice Appalti e revisione prezzi: una proposta condivisa per il settore dei servizi

ANIR partecipa con convinzione agli incontri in corso tra le rappresentanze del mondo dei servizi, finalizzati a costruire una iniziativa congiunta sulle criticità normative ancora presenti nel Codice degli Appalti, in particolare in merito alla revisione dei prezzi per i contratti di servizi e forniture.

L’iniziativa ha portato alla nascita di un tavolo di confronto interassociativo che ha già definito una prima road map condivisa. Il percorso punta a un approfondimento tecnico, con l’obiettivo di formulare una proposta unitaria da presentare al Parlamento e al Governo, capace di migliorare nel tempo l’attuale quadro normativo, superando rigidità e incertezze che ancora penalizzano settori ad alta intensità di lavoro come quello della ristorazione collettiva.

Tra i punti qualificanti oggetto di convergenza, vi sono:

  • l’applicazione ai servizi delle percentuali previste per i lavori pubblici nell’art. 60 del Codice;

  • l’utilizzo della revisione ordinaria come strumento “obbligatorio” di equilibrio contrattuale;

  • la proposta di un fondo per la qualificazione degli appalti;

  • l’interlocuzione con i ministeri competenti;

  • la promozione di un percorso parlamentare condiviso.

ANIR, in coerenza con la propria visione e con il lavoro portato avanti negli ultimi anni, continua a promuovere un quadro normativo che valorizzi la qualità dei servizi, la sostenibilità economica e il rispetto del lavoro, elementi centrali per la tutela e lo sviluppo del cibo pubblico.

Codice Appalti e Stazioni appaltanti: ANIR intensifica il coordinamento delle attività con le amministrazioni Regionali

Si è svolta la riunione della Commissione Area Mercato di ANIR, coordinata dal vicepresidente con delega Emilio Roussier Fusco, con la partecipazione di numerosi rappresentanti delle imprese associate. Al centro dell’incontro: il coordinamento sulle attività relative agli effetti del nuovo correttivo al Codice degli Appalti, attraverso l’interlocuzione con le Regioni e alle iniziative in corso da parte delle rappresentanze dei servizi.

Si è fatto il punto sui principali temi in agenda: 

  • attenzione all’attività svolta dalle seguenti amministrazioni regionali: Regione Lazio, Piemonte e Marche.
  • approfondimento sulla modalità di applicazione della revisione prezzi, di tipo ordinario e straordinario come sancito dal nuovo correttivo del codice appalti;

valutazione della partecipazione a iniziative pubbliche sul tema del codice appalti per i servizi e le forniture, con l’obiettivo di consolidare l’azione associativa sul fronte delle politiche pubbliche e della rappresentanza nei tavoli nazionali e regionali.

Relazioni industriali: ANIR rilancia il confronto sul contratto collettivo

Si è riunita la Commissione Relazioni Industriali di ANIR, coordinata dal vicepresidente con delega Graziano Sanna. Al centro della discussione, il tema delle relazioni industriali e della corretta collocazione dell’associazione nel perimetro della contrattazione collettiva nazionale, a partire dalla specificità del settore della ristorazione collettiva. Nel corso dei lavori è stato inoltre affrontato l’impatto determinato dal correttivo al Codice dei contratti pubblici.

Particolare attenzione è stata riservata alla questione dell’equivalenza contrattuale, ritenuta strategica per garantire alle imprese maggiore certezza operativa nelle gare pubbliche. Una sua formalizzazione contribuirebbe infatti a semplificare i procedimenti e a valorizzare la qualità contrattuale applicata.

La Commissione ha ribadito l’urgenza di dotare il settore di uno strumento contrattuale aggiornato, capace di rispondere alle trasformazioni in atto e, al tempo stesso, solido nel tutelare il lavoro, la qualità e la sostenibilità del servizio.

ANIR continuerà ad aggiornare le imprese associate sugli sviluppi del confronto, sulle scadenze e sui contenuti emersi, assicurando un dialogo costante con le rappresentanze sindacali e istituzionali.

Criticità nella ristorazione collettiva: una valutazione del primo trimestre.

Tutti i dati che emergono in questo inizio 2025 confermano, con forza, ciò che ANIR sostiene da anni: la ristorazione collettiva non è solo un servizio, ma una vera e propria infrastruttura sociale al servizio del Paese. Essenziale, capillare, spesso invisibile, ma decisiva nel garantire salute, equità, sostenibilità.

I numeri raccontano meglio di qualsiasi parola il valore – e le fragilità – di questo settore.


Un servizio che riguarda milioni di persone

Nel 2023 sono stati serviti oltre 860 milioni di pasti collettivi, pari al 17% del totale dei consumi fuori casa. Un sistema che occupa più di 102.000 addetti, per l’81% donne, e con il 90% dei contratti a tempo indeterminato (dati Oricon-Nomisma). Una ristorazione fondata sul lavoro stabile, connessa a bisogni essenziali: l’alimentazione di studenti, pazienti, lavoratori, persone fragili.

Una fotografia ampia e dettagliata che conferma le tendenze già intercettate nel 2023 dalla ricerca promossa da ANIR insieme a SWG, che aveva messo in evidenza come:

  • Più di 9 milioni di italiani, tra studenti e lavoratori, utilizzino almeno occasionalmente servizi di ristorazione collettiva.
  • Il 75% della popolazione ha usufruito almeno una volta di questi servizi nel corso della propria vita.
  • Il 67% degli studenti universitari e il 47% dei giovani tra i 18 e i 34 anni siano passati attraverso la mensa scolastica.
  • Solo un lavoratore su sei ha accesso a una mensa interna, ma oltre il 60% degli utenti ne riconosce i vantaggi in termini di qualità, salute e benessere.


Numeri che confermano esattamente ciò che è stato poi rilevato in modo strutturato due anni dopo: la ristorazione collettiva è diffusa, necessaria e attesa da un’ampia parte della popolazione, ma resta sottovalutata nei fatti.


Sottovalutato, ma cruciale

A fronte di una domanda così estesa, il risultato operativo del comparto è calato del 69% rispetto al 2018. Questo è attribuibile all’aumento dei costi delle materie prime alimentari (+19%), dell’energia (+37% per il carbone, +36% per il gas naturale, +28% per il petrolio) e alle rigidità del quadro normativo.


Nel frattempo, il costo delle materie prime è cresciuto del 19%, quello dell’energia ha subito incrementi del 28-37%. A fronte di questo scenario, serve una svolta normativa, economica e culturale.


Qualità come criterio strategico, non opzionale

Come ANIR abbiamo promosso un nuovo approccio: il cibo pubblico. Un’idea che nasce da un dato semplice: il pasto fornito in una scuola, in un ospedale, in un’azienda o in una RSA non è un bene qualsiasi, ma una responsabilità collettiva. Richiede visione, governance, qualità.


Per questo abbiamo sviluppato un modello di rating ESG per la ristorazione collettiva, che integra sostenibilità ambientale, rispetto del lavoro e qualità dell’offerta. È una risposta concreta alla crisi del settore, ma anche un percorso per le imprese che vogliono innovare e assumere un ruolo attivo nel sistema-Paese.


Nel 2023, proprio la nostra ricerca con SWG indicava che:

  • Il 92% dei genitori ritiene che il momento del pasto a scuola sia fondamentale dal punto di vista educativo.
  • L’84% chiede prodotti della dieta mediterranea, l’86% prodotti a km zero, l’82% menù biologici o sostenibili.

Segnali forti, che oggi trovano conferma nei dati e nelle nostre proposte di policy.

Cibo pubblico: visione e responsabilità condivisa

Dobbiamo dirlo con chiarezza: non esiste un sistema sanitario, educativo o produttivo forte senza un servizio di ristorazione collettiva all’altezza. Il cibo pubblico è un diritto. E garantire quel diritto significa uscire dalla logica del prezzo più basso e investire sulla qualità, sulla formazione, sulla responsabilità d’impresa 

I dati lo dicono. ANIR è pronta a fare la sua parte. Insieme a chi, ogni giorno, serve pasti per il Paese e anche con chi le regole le scrive, con cui l’associazione mantiene un dialogo proficuo e collaborativo.

ANIR Confindustria: «Il settore dei servizi rivendica la propria importanza negli appalti pubblici»


«Oggi abbiamo affermato, tutti insieme e con forza, che il settore dei servizi pubblici essenziali non può più essere trattato come invisibile. Siamo parte integrante dell’economia del Paese e un pilastro per la tenuta del welfare e della qualità della vita di milioni di persone» – dichiara Massimo Piacenti, Presidente di ANIR Confindustria, in occasione della diffusione del Manifesto dell’Economia dei Servizi.

«Non siamo fornitori accessori della Pubblica Amministrazione, ma imprese che operano con responsabilità e con un impatto diretto sulla salute, sulla sicurezza e sulla qualità della vita dei cittadini. Il nostro settore deve essere riconosciuto come strategico, alla pari dei lavori pubblici, e questo deve riflettersi nelle regole sugli appalti, nella revisione prezzi e nella programmazione delle politiche industriali».

ANIR Confindustria sottolinea che, tra le richieste condivise nel Manifesto, è fondamentale quella di rendere obbligatorio l’inserimento nei contratti pubblici ad esecuzione continuativa e/o periodica dei meccanismi di revisione dei prezzi ordinaria previsti dal codice per garantire l’equilibrio economico dei contratti, oggi meramente facoltativi, per un’applicazione omogenea da parte delle varie stazioni appaltanti e un minor carico di responsabilità in capo ad esse.

Continua Piacenti: «Le mense scolastiche, universitarie, ospedaliere e aziendali garantiscono quotidianamente un servizio essenziale, basato su standard qualitativi, controlli e una forte incidenza della manodopera. Non è accettabile che le imprese del nostro comparto siano penalizzate da una revisione prezzi limitata e discrezionale. Le regole attuali mettono a rischio la sostenibilità delle imprese e, di conseguenza, la qualità dei servizi per studenti, pazienti e lavoratori».

Inoltre, ANIR Confindustria chiede un intervento immediato per correggere l’approccio culturale della Pubblica Amministrazione negli appalti di servizi: «Per troppi anni i servizi essenziali sono stati trattati come voci di costo da comprimere, mentre i lavori pubblici hanno goduto di una maggiore attenzione politica ed economica. Serve un riequilibrio che riconosca il valore economico e sociale del settore, anche attraverso l’istituzione di un tavolo permanente tra Governo e associazioni di rappresentanza» conclude Piacenti.

ANIR Confindustria continuerà a promuovere un confronto aperto con le istituzioni per garantire un futuro sostenibile e competitivo per il settore della ristorazione collettiva e dei servizi pubblici essenziali.

Nasce il Manifesto dell’Economia dei Servizi: le imprese chiedono al Governo equità negli appalti pubblici

È stato lanciato il Manifesto dell’Economia dei Servizi, un documento sottoscritto da sedici Associazioni di rappresentanza che denuncia le gravi disparità normative tra il settore dei servizi e forniture e quello dei lavori pubblici negli appalti della Pubblica Amministrazione.

Attraverso il Manifesto, “Servizi e forniture: invisibili negli appalti, indispensabili per il Paese”, le Associazioni – Afidamp, Agci Servizi, Angem, ANIP-Confindustria, ANIR-Confindustria, ASSIV-Confindustria, Assosistema Confindustria, ConFedersicurezza e Servizi, FIPE-Confcommercio, FNIP-Confcommercio, Fondazione Scuola Nazionale Servizi, ISSA, Legacoopsociali, Legacoop Produzione e Servizi, Unionservizi Confapi, UNIV – lanciano un appello urgente al Governo, affinché vengano corretti i meccanismi di revisione prezzi, che oggi penalizzano un comparto strategico per il Paese, con un impatto su oltre mezzo milione di lavoratrici e lavoratori e un valore economico di circa 70 miliardi di euro.

Un trattamento discriminatorio, dimostrazione del fatto che in Italia c’è un problema culturale nell’ambito degli acquisti della Pubblica Amministrazione, che mette a rischio la stabilità delle imprese del settore e la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori impiegati in servizi essenziali ed indispensabili.

In assenza di interventi immediati, si rischia una situazione insostenibile, con effetti a catena su occupazione e qualità di servizi pubblici essenziali quali pulizia di luoghi pubblici e di lavoro, igienizzazione degli ospedali, mense scolastiche e ospedaliere, raccolta e gestione dei rifiuti, vigilanza privata, fornitura di dispositivi medici, sanificazione e sterilizzazione di dispositivi medici tessili e strumentario chirurgico, gestione di servizi sociosanitari, assistenziali ed educativi.

Per questo motivo, le Associazioni avanzano nel Manifesto quattro richieste al Governo per chiedere: la modifica delle norme sugli appalti pubblici, equiparando le soglie di revisione prezzi per servizi, forniture e lavori; l’obbligo di revisione ordinaria dei prezzi nei contratti pubblici continuativi, oggi lasciato alla discrezionalità delle stazioni appaltanti; la creazione di un dipartimento dedicato alle politiche del settore servizi e forniture, per colmare il gap di attenzione istituzionale; l’apertura di un tavolo di confronto con i ministeri interessati (MIT, MIMIT, MEF).

Il Manifesto è ora a disposizione delle Istituzioni e di tutti gli attori coinvolti. Nei prossimi giorni, le Associazioni annunceranno iniziative pubbliche volte ad avviare un dialogo concreto con il Governo, affinché riconosca l’importanza del settore dei servizi e delle forniture e il ruolo chiave che esso svolge nell’economia italiana.

Scarica e leggi il Manifesto dell’Economia dei Servizi – marzo 2025.

ANIR CONFINDUSTRIA CELEBRA L’INTERNATIONAL SCHOOL MEALS DAY: «ADESSO UN PASSO AVANTI
PER IL CIBO PUBBLICO NELLE MENSE SCOLASTICHE ITALIANE»

ANIR Confindustria celebra l’International School Meals Day, un’iniziativa globale che promuove il valore della refezione scolastica per la salute, il benessere e l’apprendimento degli studenti di tutto il mondo. In questa occasione, l’Associazione Nazionale delle Imprese della Ristorazione Collettiva intende fissare questa giornata, anche in Italia, come appuntamento annuale dedicato alla valorizzazione del servizio di refezione scolastica come elemento cardine del sistema educativo e della tutela alimentare delle giovani generazioni.

«La ristorazione scolastica è un pilastro del concetto di cibo pubblico, inteso come un diritto e un bene comune che incide sulla qualità della vita, sulla salute e sulla sostenibilità ambientale. Per questo motivo, ANIR si impegna a promuovere una visione innovativa della refezione scolastica, in linea con i principi dell’International Schools Meals Day e della School Meals Coalition», ha dichiarato Paolo Valente, Segretario generale di ANIR Confindustria.

Un protocollo per il futuro della refezione scolastica

La celebrazione dell’International School Meals Day è anche l’occasione per fare il punto sul protocollo d’intesa che ANIR sta definendo con il Ministero dell’Istruzione e del Merito, guidato dal Ministro Valditara. L’obiettivo dell’accordo è migliorare la qualità della refezione scolastica in Italia attraverso:

  • L’adozione di standard nutrizionali avanzati, in linea con le migliori pratiche internazionali per una dieta sana ed equilibrata.
  • Un maggiore sostegno ai prodotti locali e sostenibili, rafforzando il legame tra mense solastiche e filiera agroalimentare nazionale.
  • La digitalizzazione dei servizi, per rendere più efficiente la gestione delle mense e garantire trasparenza nella filiera di approvvigionamento.
  • La formazione del personale, affinché cuochi e operatori possano offrire un servizio sempre più qualificato.

«La collaborazione tra pubblico e privato è essenziale per garantire un servizio di refezione che non sia solo un pasto quotidiano, ma un’opportunità educativa per le nuove generazioni,» ha aggiunto Massimo Piacenti, Presidente di ANIR Confindustria.

Il cibo pubblico come investimento per il Paese

Ogni giorno in Italia milioni di studenti usufruiscono della refezione scolastica, un settore che rappresenta un investimento strategico per la salute pubblica e per lo sviluppo economico del Paese. Secondo i dati della School Meals Coalition, a livello globale circa 418 milioni di bambini ricevono pasti scolastici ogni giorno, con un impatto significativo sulla crescita, sull’educazione alimentare e sul rendimento scolastico.

ANIR Confindustria sottolinea l’importanza di considerare il cibo pubblico come un diritto e non come un mero costo per le amministrazioni. «Investire nella refezione scolastica significa investire nella salute, nella formazione e nell’equità sociale. La Giornata internazionale della refezione scolastica è il momento ideale per riflettere su come rendere il sistema sempre più efficace e inclusivo,» ha concluso Valente.

Un impegno per il 2030

L’iniziativa di ANIR si inserisce nell’ambito degli obiettivi della School Meals Coalition, che punta a garantire un pasto sano e nutriente a ogni bambino entro il 2030. ANIR invita istituzioni, imprese e cittadini a sostenere questo percorso, affinché la refezione scolastica diventi un modello di eccellenza per la qualità e la sostenibilità.

Innovazione teconologica e sostenibilità, una grande opportunità nella ristorazione collettiva

Inauguriamo una nuova rubrica nella nostra newsletter, dove raccogliamo le voci del settore, dei diversi protagonisti e soprattutto di esperti sui temi di maggiore novità, attualità e rilevanza per tutto il sistema della ristorazione collettiva.

Il settore della ristorazione collettiva sta vivendo una trasformazione significativa grazie all’innovazione tecnologica e alla crescente attenzione verso la sostenibilità. La gestione delle risorse, l’ottimizzazione energetica e il miglioramento della qualità del servizio sono diventati fattori cruciali per garantire un’alimentazione sana e responsabile in ambiti fondamentali come scuole, ospedali, aziende e comunità.

Le nuove tecnologie stanno rivoluzionando la produzione e la distribuzione dei pasti, consentendo alle imprese del settore di ridurre gli sprechi, migliorare la sicurezza alimentare e ottimizzare i consumi energetici. Un approccio sempre più diffuso è l’integrazione di strumenti digitali e sistemi intelligenti per la gestione delle operazioni quotidiane.

Sul tema, Lainox, azienda di riferimento nella produzione di attrezzature per la ristorazione professionale, che abbiamo incontrato nel corso della ultima edizione di IMMENSE ci ha descritto alcuni punti in cui questo settore possa evolversi in chiave innovativa sia sul versante tecnologico che in quello sostenibile.

il futuro della ristorazione collettiva? Parola agli esperti

l’adozione di tecnologie avanzate può offrire soluzioni concrete alle principali sfide della ristorazione collettiva. Da sottolineare l’importanza di tre aspetti chiave soprattutto per gli esperti di Lainox:

  • Ottimizzazione dei processi di cottura e preparazione dei pasti: La digitalizzazione dei flussi di lavoro permette di migliorare la qualità del servizio e garantire un maggiore controllo sugli standard alimentari.
  • Riduzione dei consumi energetici e impatto ambientale: L’introduzione di macchinari a basso impatto e di sistemi di monitoraggio intelligente consente una gestione più responsabile delle risorse.
  • Automazione e tracciabilità per una gestione efficiente: La possibilità di analizzare i dati di consumo e adeguare la produzione ai reali bisogni aiuta a ridurre gli sprechi e a garantire un servizio più efficiente.

L’innovazione tecnologica non è solo un vantaggio operativo, ma una necessità per chi opera nella ristorazione collettiva, spiegano gli esperti. Grazie a strumenti digitali avanzati, oggi è possibile migliorare l’efficienza delle cucine professionali, ridurre il consumo di energia e acqua e ottimizzare le operazioni quotidiane, con benefici concreti per le aziende e per l’ambiente.

Le soluzioni per un settore in evoluzione

Per rispondere alle esigenze di un mercato in continua evoluzione, esistono una gamma di prodotti innovativi che combinano efficienza, sostenibilità e facilità d’uso, qui di seguito quelli forniti da Lainox ad esempio:

  • Naboo e Naboo Coach: un sistema intelligente che guida gli operatori nella preparazione dei pasti, garantendo precisione, velocità ed elevati standard qualitativi.
  • Aroma Naboo: tecnologia avanzata per il monitoraggio della qualità del cibo, con sensoristica per garantire un’esperienza ottimale e ridurre al minimo gli sprechi alimentari.
  • Nabook: piattaforma digitale che consente la gestione remota delle attrezzature e l’ottimizzazione della produzione dei pasti, riducendo inefficienze e costi.
  • Design for Environment (DfE): metodologia di progettazione sostenibile che riduce l’impatto ambientale in tutte le fasi del ciclo di vita dei prodotti, dall’utilizzo di materiali riciclabili alla riduzione del consumo energetico.

L’integrazione di queste soluzioni rappresenta un passo avanti per il settore, permettendo alle aziende di affrontare le sfide della transizione ecologica e di migliorare la gestione delle risorse.

La ristorazione collettiva è a un punto di svolta: investire in innovazione e sostenibilità significa garantire un servizio di qualità, rispettoso dell’ambiente e in linea con le esigenze delle comunità servite.

Per chi fosse interessato ad approfondire  Lainox è una azienda che continua a sviluppare tecnologie avanzate per supportare il settore in questa trasformazione, offrendo strumenti concreti per una ristorazione più efficiente e sostenibile (lainox@lainox.com)

Per visitare il sito di Lainox

 

ANAC Appalti, doppia verifica sull’equivalenza dei CCNL delibera n. 14 del 2025

Con la presente si intende rendere evidente la precisazione che ANAC ha reso pubblica, attraverso il parere di precontenzioso, delibera n. 14 del 2025 del Consiglio di ANAC in materia di contratti collettivi e nuovo codice dei contratti a seguito dell’impatto che il decreto cosi detto correttivo al codice degli appalti sta avendo sugli operatori economici e stazioni appaltanti in materia di contratti pubblici.

In sintesi al mosaico delle tutele lavoristiche, disegnato dal Codice degli appalti e riformato dal correttivo, si aggiunge un altro importante tassello, questa volta fissato da Anac, secondo cui spetta alla stazione appaltante controllare se il contratto di lavoro applicato dal concorrente è equivalente o peggiorativo rispetto a quello richiesto nel disciplinare di gara, operando un controllo che tenga conto sia degli aspetti economici che di quelli normativi.

Precisazione desunta dalla delibera in oggetto che “ritiene che la condotta della SA non sia sindacabile dall’Autorità in quanto non è manifestamente irragionevole, illogica, incongruente o viziata da palese travisamento dei fatti e di conseguenza è conforme alla normativa di settore”

Quanto precisato da Anac va nella direzione di imputare alle stazioni appaltanti il rigoroso controllo dell’equivalenza dei contratti con giudizio sindacabile dall’Autorità «solo per vizi di macroscopica irragionevolezza o illogicità». Per l’authority, che ha emanato la decisione nell’ambito dell’esame delle procedure di affidamento del servizio di salvataggio ed antincendio per l’eliporto del comprensorio sanitario di Bolzano, «si ritiene che la dichiarazione di equivalenza debba dimostrare che il diverso Ccnl adottato, al di là del nomen iuris, garantisca tutele equiparabili». Inoltre evidenziamo il passaggio di forte rilevanza dove Anac affida alla discrezionalità delle stazioni appaltanti quando precisa che «la valutazione deve necessariamente avere ad oggetto sia le tutele economiche che quelle normative in quanto complesso inscindibile». Una doppia verifica dell’equivalenza che il parere articola anche in una sorta di vademecum dei vari elementi da mettere sotto esame. «Si suggerisce di effettuare dapprima la valutazione dell’equivalenza economica dei contratti, prendendo a riferimento le componenti fisse della retribuzione globale annua costituite dalle seguenti voci: retribuzione tabellare annuale; indennità di contingenza; Elemento Distinto della Retribuzione a cui vanno sommate le eventuali mensilità aggiuntive (tredicesima e quattordicesima), nonché ulteriori indennità previste». Sul fronte normativo Anac elenca dodici parametri tra cui per esempio la disciplina del lavoro straordinario, la bilateralità, la previdenza integrativa, per concludere poi che «la stazione appaltante può ritenere sussistente l’equivalenza in caso di scostamenti marginali in un numero limitato di parametri». Uno scudo contro la possibilità di dichiarare l’equivalenza per contratti simili dal punto di vista economico, ma divergenti in alcuni istituti cardine del settore delle costruzioni.

In allegato:

 

ANIR Confindustria sollecita interventi urgenti sulla revisione prezzi nei servizi pubblici essenziali

Destano preoccupazione i nuovi dati diffusi dall’ISTAT per gennaio 2025. Confermano un incremento dell’1,5% dell’indice nazionale dei prezzi al consumo su base annua (dal +1,3% di dicembre) e un aumento dello 0,6% rispetto al mese precedente. A pesare maggiormente su questa accelerazione sono il rincaro dei beni energetici regolamentati (+27,8%) e l’aumento dei prezzi dei beni alimentari lavorati (+2,0%). È la costante inflazionistica degli ultimi anni.

L’inflazione crescente si riflette inevitabilmente sui costi dei servizi di ristorazione collettiva, settore che ogni giorno garantisce milioni di pasti nelle scuole, negli ospedali e nelle aziende italiane. Tuttavia, le imprese del comparto sono ancora prive di strumenti normativi adeguati a calmierare i corrispettivi dei contratti ai costi reali.

«È indispensabile che la revisione prezzi diventi obbligatoria e ordinaria nei contratti di servizi pubblici essenziali», afferma Massimo Piacenti, Presidente di ANIR Confindustria. «Gli appalti di ristorazione collettiva è necessario che abbiano una corrispondente revisione dei prezzi normata e ordinaria, di tipo obbligatorio, rimessa direttamente agli indici ISTAT correnti. Non possiamo continuare essere trattati alla stregua di quelli per i lavori pubblici: che hanno natura profondamente diversa; quelli sui servizi sono contratti pluriennali ad esecuzione periodica continuativa l’aumento dei costi si scarica direttamente sulle imprese, con il rischio concreto di compromettere la qualità del servizio, la tenuta delle imprese, di tutta la filiera e i rapporti con gli stakeholder, a cominciare dai nostri operatori».

ANIR Confindustria chiede al Governo e al Parlamento di intervenire affinché gli appalti di servizi – che rappresentano oltre il 70% del valore complessivo degli appalti pubblici – non vengano più trascurati. Si ritiene urgente un intervento che modifichi il Codice Appalti in tema di revisione prezzi ed equilibrio economico dei contratti nella direzione da noi auspicata.

«Rinviare ulteriormente significa ignorare l’appello unitario che è venuto da tutto il mondo dei servizi e lasciare le imprese del settore in una situazione che ormai è insostenibile da troppo tempo», conclude Piacenti. «Stiamo chiedendo solo, fornendo dati e supporto, di garantire alle aziende gli strumenti necessari per continuare a offrire un servizio essenziale con standard di qualità elevati».

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