ANIR Confindustria avvia i lavori tre commissioni a supporto delle imprese: Area Mercato, Qualità Innovazione e Sostenibilità e Lavoro e Relazioni Industriali.

Rendiamo noto che sono stati avviati i lavori delle Commissioni costituite all’interno dell’Associazione: la Commissione Area Mercato, la Commissione Qualità, Innovazione e Sostenibilità e la Commissione lavoro e Relazioni Industriali.

La Commissione Area Mercato presieduta dal Vicepresidente Emilio Roussier Fusco e con la partecipazione del personale tecnico e manageriale delle aziende associate ad ANIR, si è riunita per la prima volta il 03 ottobre presso la sede di Confindustria per trattare temi quali il Codice Appalti e sue misure correttive e l’aggiornamento dei prezzi di riferimento per la ristorazione ospedaliera e scolastica presso l’ANAC.

La Commissione Qualità, Innovazione e Sostenibilità presieduta dal Vicepresidente Tommaso Putin e con la partecipazione delle figure tecniche di riferimento delle aziende associate ad ANIR si è riunita per la prima volta il 23 ottobre presso la sede di  Confindustria , ha partecipato ai lavori una delegazione della associazione Diligentia ETS, per avviare le prime attività del progetto ESG 2030 che mira alla sensibilizzazione, alla formazione, al miglioramento e alla promozione del rating delle imprese nel settore della ristorazione collettiva e di tutta la sua filiera, rispetto ai temi della responsabilità d’impresa e dello sviluppo sostenibile.

La Commissione lavoro e Relazioni Industriali presieduta dal Vicepresidente Graziano Sanna, con la partecipazione di alcuni tecnici e consulenti rappresentativi delle aziende associate ad ANIR,  si è riunita per la terza volta il 13 giugno presso la sede di Confindustria, per discutere delle tematiche del Lavoro, delle relazioni industriali e del CCNL della ristorazione collettiva.

I lavori sono stati avviati da una breve introduzione del Presidente Piacenti e verranno coordinati dal Segretario Generale Valente.

Le potenzialità della blockchain nell’automatizzazione dei processi di esecuzione delle attività di ristorazione collettiva (gli smart contracts)

Il tema dell’aumento dei prezzi delle materie prime è una delle maggiori fonti di preoccupazione delle aziende coinvolte nella ristorazione collettiva nel nostro paese.

Parafrasando le parole del presidente di ANIR Confindustria, Massimo Piacenti, i ricavi delle aziende sono infatti stabiliti dalle procedure di gara, ma i costi variabili e la velocità del rialzo dei prezzi per gli alimentari stanno mettendo a rischio l’intero settore.

Il D.lgs. 31 marzo 2023, n. 36 (Codice dei contratti pubblici – Codice) prevede già dei meccanismi che dovrebbero – in teoria – affrontare e gestire questa variabile; si pensi, ad esempio, all’obbligo di inserimento delle clausole di revisione dei prezzi nei documenti di gara (art. 60 Codice) o nella procedura di modifica dei contratti in corso di esecuzione (art. 120 Codice), anch’essa basata sulla preesistenza di clausole chiare, precise ed inequivocabili.

Ebbene ci si chiede se anche in tale ambito, oltre al dialogo costante e costruttivo fra stazioni appaltanti e operatori economici, l’evoluzione rappresentata dalla tecnologia basata su registri distribuiti possa portare il suo contributo. Con la sua natura decentralizzata e sicura, la c.d. blockchain può infatti offrire numerosi vantaggi a questo settore nella fase di esecuzione.

Invero, le potenzialità della blockchain sono state altresì tenute in considerazione dal legislatore per l’automazione delle attività delle stesse stazioni appaltanti. Si pensi all’art. 30 del Codice che sancisce i principi nell’uso di procedure automatizzate nel ciclo di vita dei contratti pubblici.

Ebbene, si osi pensare oltre, applicando, fin dove possibile, i medesimi principi anche all’esecuzione degli stessi contratti pubblici. I c.d. smart contracts potrebbero difatti essere collegati ai medesimi indici dei prezzi al consumo, modificando i valori economici di riferimento (es. i ricavi per le aziende) al superamento delle soglie di legge (e di gara) previste per la revisione dei prezzi.

Non solo.

Si pensi alla trasparenza offerta non solo nei rapporti fra stazione appaltante e operatore, attraverso la registrazione e condivisione in modo sicuro di tutte le transazioni e le informazioni relative agli ingredienti, alle forniture e alle operazioni di cucina in ospedali, mense e scuole. Ciò significa che le stazioni appaltanti potrebbero essere costantemente informate sul livello di qualità del servizio fornito e i consumatori potrebbero avere accesso a informazioni dettagliate sulla provenienza degli ingredienti, sulle pratiche di sostenibilità e sulla qualità dei prodotti utilizzati. Questa trasparenza può contribuire a creare fiducia nei confronti delle aziende di ristorazione collettiva.

La blockchain può altresì semplificare i processi di gestione delle forniture. Utilizzando gli smart contracts è possibile creare accordi automatici tra i fornitori e gli operatori economici, a cui la p.a. di riferimento possa avere accesso per verificare qualità e prezzi applicati.

Grazie alla tecnologia blockchain, è infine possibile registrare e tenere traccia di ogni passaggio che un alimento compie lungo la sua catena di approvvigionamento, dalla produzione alla trasformazione. Questo può essere particolarmente utile in caso di emergenze o di richieste di rintracciabilità da parte dei fruitori della ristorazione collettiva: identificare rapidamente la fonte di un eventuale problema e prendere le misure necessarie per risolverlo.

Il tutto passerà dalla capacità di ambo i lati del tavolo (stazioni appaltanti e operatori economici) di strutturare non solo dei principi ma anche delle vere e proprie modalità operative affinché questa tecnologia possa produrre i suoi effetti anche nella fase di esecuzione.

Riccardo Di Santo è associate dello studio legale CBM&Partners. Si occupa di consulenza legale giudiziale e stragiudiziale a favore di clienti italiani e internazionali in materia di commercio elettronico e tutela dei consumatori, relazionandosi con i più importanti operatori nel settore del e-commerce, nonché con le autorità di vigilanza.

Paolo Valente

ANIR Confindustria protagonista del Forum ESG 2030 promosso da Associazione Diligentia ETS, in collaborazione con Unioncamere.

Attraverso la presenza del Segretario generale, Paolo Valente, ANIR Confindustria ha recitato un ruolo da protagonista nel Forum ESG 2030, promosso da Associazione Diligentia ETS, in collaborazione con Unioncamere – Unione italiana delle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura. Un evento che ha contribuito a lanciare il progetto ESG 2030, co-finanziato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica nel quadro della Strategia Nazionale di Sviluppo Sostenibile adottata dal MASE.

Un progetto rivolto a istituzioni, associazioni, imprese e professionisti con l’obiettivo di promuovere e divulgare le migliori prassi di predisposizione e divulgazione di informazioni societarie su tutti gli aspetti della sostenibilità (governance, sociali, sicurezza, ambientali ed etica di business) e al loro impiego in conformità al quadro normativo emergente a livello europeo e nelle relazioni con i principali stakeholders (autorità pubbliche, banche, investitori, clienti e consumatori, società civile). ESG (Environment, Social, Governance) è l’acronimo comunemente utilizzato per identificare le informazioni di sostenibilità e di responsabilità d’impresa.

Le ragioni del progetto

Negli ultimi anni si è registrata una crescente domanda di informazioni credibili, accurate, comparabili e affidabili sugli approcci, le prestazioni e, soprattutto, sul grado di esposizione a rischi attuali e potenziali che possono causare impatti avversi all’impresa e/o ai suoi Stakeholder dovuti ad aspetti legati alla sostenibilità (Governance, sociali, sicurezza, ambientali ed etica di business).

La domanda di queste informazioni è trainata innanzitutto da istituzioni internazionali (Nazioni Unite, OCSE, etc.) che guidano il quadro normativo nazionale, europeo e internazionale a introdurre crescenti obblighi di informazione su aspetti non-finanziari.

Per effetto di questa spinta tutti gli operatori istituzionali ed economici (investitori e banche, buyers, clienti e consumatori, società civile e associazioni) sono sollecitati a prendere decisioni consapevoli sul livello di esposizione ai rischi relativi agli aspetti di sostenibilità a cui sono esposti nelle loro relazioni con le imprese.

Tali effetti non si manifestano solo tra attori in ambito comunitario o nazionale ma interesseranno anche il quadro di scambi commerciali e investimenti internazionali.

In questo contesto si è registrata una proliferazione di standard, marchi, asserzioni, certificazioni e rating ESG non sempre conformi a standard internazionali, basati su criteri e processi di valutazione adeguati e trasparenti e rilasciati da soggetti credibili e soggetti a controlli indipendenti.

Per ridurre la confusione sono state avviate numerose iniziative di normazione cogenti (es. : Regolamenti e Direttive EU) e volontaria (es. : standard ISO), sistemi di accreditamento (es. : IAF – International Accreditation Forum) con l’obiettivo di migliorare la qualità delle informazioni societarie di sostenibilità e dei controlli per migliorarne accuratezza, affidabilità, comparabilità e credibilità.

ANIR avvia tavolo di confronto con ANAC sulla revisione e l’aggiornamento dei prezzi e sul nuovo bando tipo affidamenti

Roma, 26 Aprile 2023

Cari Associati, con la presente Vi informiamo che fino al 22 maggio 2023 sul sito dell’ANAC è in consultazione lo schema di bando tipo per le procedure aperte per l’affidamento di contratti pubblici di servizi e forniture nei settori ordinari sopra le soglie europee, da aggiudicarsi con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa sulla base del miglior rapporto qualità/prezzo.

Il documento è stato predisposto dall’ANAC per agevolare le stazioni appaltanti nella fase di prima applicazione del nuovo Codice in quanto ANAC ha ritenuto che il nuovo Codice potesse ingenerare difficoltà interpretative e applicative diffuse, con il rischio di rallentamento delle procedure d’appalto e dell’adozione di comportamenti difformi da parte delle stazioni appaltanti.

Il  nuovo  codice  affida  all’ANAC  il  compito  di  supportare  le  stazioni  appaltanti garantendo la promozione dell’efficienza e della qualità della loro attività proprio attraverso l’adozione di bandi-tipo, capitolati-tipo, contratti-tipo e altri atti amministrativi generali: l’articolo 83, comma 3, del nuovo codice dei contratti pubblici prevede che i bandi di gara siano redatti in conformità ai bandi tipo predisposti dall’Autorità e che eventuali deroghe vengano espressamente motivate dalle stazioni appaltanti, nella delibera a contrarre.

Per la stesura dello schema di bando si è istituito presso Anac un apposito gruppo di lavoro a cui hanno partecipato Consip, Invitalia, rappresentanti dei soggetti aggregatori, Itaca e Fondazione IFEL.

Per garantire la massima trasparenza e partecipazione ai procedimenti di regolazione, il documento viene posto in consultazione fino al 22 maggio 2023 alle ore 23.59: gli Stakeholder interessati possono far pervenire le proprie osservazioni sul documento posto in consultazione.

La nostra associazione, pertanto, sarà disponibile, sino al 20 maggio, a raccogliere contributi e a predisporre un documento sintetico utile a formulare la propria osservazione al bando tipo.

 

Il Segretario Generale

Paolo Valente

 

Bando Tipo n.1-2023 – documento in consultazione – 21.04.2023

Codice Appalti

“Il Nuovo Codice degli Appalti è arrivato il 5 gennaio 2023 in Parlamento; alla Camera dei Deputati è stato assegnato per il parere alla Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici e poi per prassi anche alla Commissione Bilancio e Tesoro e alla Commissione Politiche dell’Unione Europea mentre al Senato è stato assegnato alla Commissione Ambiente, Transizione Ecologica, Energia, Lavori Pubblici, Comunicazioni, Innovazione Tecnologica.

Il nuovo Codice troverà operatività per tutti i nuovi procedimenti a decorrere dal 1° aprile 2023, mentre dal 1° luglio 2023 è prevista l’abrogazione del Codice precedente (d.lgs. n. 50/2016) coma anche l’applicazione delle nuove norme anche a tutti i procedimenti già in corso. Riportiamo di seguito una prima lettura dei principali articoli che riguardano il nostro settore a beneficio delle nostre aziende associate, in base alla nota che il prof. Avv. Pasquale Pantalone  ha redatto in collaborazione con la nostra Segreteria Generale che alleghiamo per completezza delle informazioni.

Innanzitutto nel nuovo Codice all’articolo 9 sono indicati una serie di principi generali, tra cui il “principio di conservazione dell’equilibrio contrattuale”.

In particolare vi è la previsione espressa di un “diritto” alla rinegoziazione contrattuale e questa è significativa perché impone alla stazione appaltante un correlativo “obbligo”, sicché quest’ultima non può sottrarsi alla eventuale rinegoziazione laddove sopravvengano circostanze straordinarie e imprevedibili in corso di esecuzione. All’art. 60 si “mette a regime” la disposizione della legislazione emergenziale di cui all’art. 29, DL 4/2022, conv. nella l. 25/2022, rendendo obbligatorio l’inserimento delle clausole di revisione dei prezzi nei documenti di gara iniziali, anche per gli appalti di servizi.

La norma precisa anche che l’attivazione delle clausole di revisione prezzi è legata alla sopravvenienza di circostanze oggettive e imprevedibili che determinano una variazione del costo dell’opera, della fornitura o del servizio, in aumento o in diminuzione, superiore al 5 per cento dell’importo complessivo e operano nella misura dell’80 per cento della variazione stessa; non è previsto un meccanismo automatico di revisione periodica dei prezzi (come stabilito dal “vecchio” art. 115, DLGS 163/2006). L’indice di riferimento è quello approvato dall’ISTAT, anche se sarebbe stato auspicabile prevedere un meccanismo più flessibile come quello che assicurerebbe un prezziario dinamico o comunque maggiormente in linea con l’andamento del mercato.

Tuttavia, rispetto alla disciplina attualmente vigente, nella nuova norma ci sono due novità non di poco rilievo: da un lato, è stata ridotta (dal 10% al 5%) la soglia superata la quale è possibile richiedere la revisione del prezzo originariamente pattuito; dall’altro lato, è stata aumentata dal 50% all’80% la misura della variazione riconoscibile all’appaltatore.

Le nuove soglie valgono non solo per i lavori (come previsto dall’art. 106, d.lgs. 50/2016), ma anche per servizi e forniture. L’art. 108 prevede che vengono aggiudicati esclusivamente sulla base del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa individuata sulla base del miglior rapporto qualità/prezzo i contratti relativi ai servizi sociali e di ristorazione ospedaliera, assistenziale e scolastica, nonché ai servizi di alta intensità di manodopera.

Per quanto riguarda nello specifico il nostro settore nel nuovo codice agli articoli 130 e 131 si parla espressamente dei servizi di ristorazione nelle mense. In particolare nell’articolo 130 non paiono essere presenti significative innovazioni rispetto alla disciplina attualmente vigente ma resta fermo per i servizi di ristorazione collettiva sia il rispetto degli specifici CAM (art. 57 comma 2 e art. 130), sia l’utilizzo del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa individuata sulla base del miglior rapporto qualità/prezzo (art. 108). Nell’articolo 131 che riguarda i servizi sostitutivi di mensa al comma 6 si prevede che l’allegato II17 in cui si individuano gli esercizi presso cui può essere erogato il servizio sostitutivo di mensa, le caratteristiche dei buoni pasto e il contenuto degli accordi stipulati tra le società di emissione dei buoni e i titolari degli esercizi convenzionabili.

Nel caso di buoni pasto in forma elettronica è garantito agli esercizi convenzionati un unico terminale di pagamento. In sede di prima applicazione del codice, l’allegato è abrogato a decorrere dalla data di entrata in vigore di un corrispondente regolamento emanato ai sensi dell’art. 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, con decreto del Ministro delle imprese e made in Italy, di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, che lo sostituisce integralmente anche in qualità di allegato al codice.

ANIR Confindustria partecipa alla fondazione della Fondazione LiFE

‘’Il momento è davvero difficile e complicato, le imprese ci sono e hanno dimostrato soprattutto durante questo periodo di covid di prendersi cura delle persone, delle cose e del nostro paese’’.

Intervento del Presidente di Confindustria Servizi HCFS Lorenzo Mattioli all’evento LIFE.

‘’Il settore del Facility Management va tutelato, è un settore che svolge un lavoro essenziale’’.

Queste le parole di Paolo Valente, direttore di LiFE, intervenuto durante la Winter Edition 2022.

ANIR Confindustria interviene alla trasmissione di Rai 3 AGORA’ Il Vicepresidente Piacenti: “Andiamo incontro ad una crisi strutturale del settore”

Il VicePresidente di Anir Confindustria, Massimo Piacenti, denuncia in diretta su RaiTre, durante la trasmissione Agorà, la grave crisi che stanno attraversando le aziende della ristorazione collettiva per non vedersi riconosciuti gli aumenti dei costi che stanno sostenendo.

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