Assemblea Generale dei Soci ANIR

In occasione di LiFE 2022 si è svolta l’assemblea generale dei soci di ANIR, che ha visto la     partecipazione di numerose Aziende e nel corso della quale il Presidente Lorenzo Mattioli intervenendo ha tracciato le principali linee programmatiche della associazione. Con l’occasione l’Associazione ha rinnovato come da Statuto il collegio dei Probiviri (Avv. Luca Perfetti, Avv. Giorgio Fraccastoro e Avv. Renato Archidiacono) e ha approvato i bilanci annuali. Molto forte l’attenzione sui temi del caro prezzi e della scrittura del nuovo codice degli appalti, che interessano tutte le aziende del settore investite attualmente da forti criticità di cui l’Associazione si sta facendo fortemente interprete nei confronti del Parlamento e del Governo stesso, come l’iniziativa dell’evento LiFE testimonia.

LiFE grande successo, ANIR tra i sostenitori dell’evento che da oggi diventa una Fondazione

«Ci prendiamo da sempre cura dell’Italia» afferma il presidente di Confindustria Servizi HCFS e di ANIR Confindustria , Lorenzo Mattioli, «ma in questo momento anche noi, come il resto del Paese, stiamo subendo l’aumento dei costi spropositato, a fronte di prezzi che, come nel settore della ristorazione collettiva, devono rimanere uguali. Abbiamo denunciato il nostro allarme, continuando a farvi fronte, ma le risposte arrivate fino ad ora non ci soddisfano pienamente. Registriamo la volontà del Governo di migliorare la Finanziaria nelle sedi deputate, siamo pronti a dare il nostro contributo. Gli incontri e i dialoghi durante LiFE 2022 dimostrano la nostra volontà nel cercare soluzioni sempre nuove attraverso il confronto tra le parti».

Durante la prima giornata dei lavori dell’importante manifestazione LiFE, organizzata da Confindustria Servizi HCFS, con il contributo di ANIR, è stata varata la nascita della Fondazione LiFE, un nuovo soggetto istituzionale che ha l’obiettivo di sostenere e promuovere l’importante asset industriale del Facility Management e del Facility Services  in Italia.

La Fondazione LiFE è stata costituita e promossa da quattro associazioni di categoria ANIP, ANIR, ANID e Uniferr che all’interno di Confindustria sono federate in Confindustria Servizi HCFS.

Molto ricca quindi la settima edizione di LiFE. L’evento ha raccolto, come ogni anno, le più importanti imprese del comparto del Facility Management e dei Servizi integrati in Italia.

Il tema scelto per il confronto tra imprese, Governo e stakeholder è stato “Avere cura dell’Italia. L’industria dei servizi alle imprese, agli immobili e alle collettività”. Più di 70 relatori si sono alternati tra esperti ed esponenti delle Istituzioni, con la partecipazione di un centinaio di aziende della filiera.

«Grazie agli interventi del Presidente della sezione del Consiglio di Stato Corradino, del professor Sapelli e del giuslavorista Fava» sostiene il Presidente di Confindustria Servizi HCFS, Lorenzo Mattioli, «abbiamo avuto la conferma, ancora una volta, che i nostri sono servizi fondamentali per il Paese, basilari per poter programmare la ripartenza. Basti tener presenti due dati: la grande presenza di lavoratrici nelle aziende associate, circa il 60% dell’intera forza lavoro e la quota di immigrati (migranti) che riusciamo a coinvolgere in un lavoro che restituisce loro dignità e autonomia. Parliamo di un 35% dell’intera popolazione migrante ed extracomunitaria, nel nostro Paese. Questo settore deve avere una consapevolezza sempre maggiore ed è questo l’obiettivo che ci siamo posti nel dar vita alla Fondazione LiFE» è quanto afferma il direttore dell’evento Paolo Valente che prosegue «È la settima edizione di questa manifestazione che ogni anno raccoglie sempre nuovi stimoli e amplia gli orizzonti dell’impresa del facility management e dei servizi integrati. È stata una sfida, possiamo dire di averla vinta con coraggio e visione. Ma non ci fermiamo qui. Da questo grande sforzo, che ha dato nuovo impulso all’intero settore, per troppi anni dato per scontato, abbiamo deciso di fare un ulteriore passo in avanti con la Fondazione, che questo lavoro lo farà per 365 giorni l’anno e che consentirà ancor un nuovo salto di qualità».

Mattioli fa il punto sull’ attività associativa e istituzionale di ANIR Confindustria e prova a tracciarne il futuro

E’ per me un grande onore aprire i lavori della terza Assemblea di ANIR CONFINDUSTRIA e desidero in questa sede manifestare tutta la mia gratitudine per essere stato scelto quale Presidente ad interim di quella che possiamo definire, con orgoglio, la più importante rappresentanza della Ristorazione Collettiva Industriale che annovera il suo posto nella Grande Famiglia del mondo dei Servizi.

È partendo da tali basi e grazie al cammino indicato sin dall’inizio da Confindustria Servizi HCFS, a cui siamo federati, che un primo gruppo di Imprese, unite da una visione comune, ha dato vita a questo valido ed interessante percorso industriale che, seppure difficile, laborioso e sofferto ha preso le mosse dalla rinnovata esigenza di dare sempre più ampio respiro alle problematiche espresse dalle aziende della Ristorazione Collettiva Associate, al fine di fornire soluzioni tese a migliorare e sviluppare la rappresentatività e l’immagine dell’intero settore, in anni, imprevedibili e pieni di criticità ed emergenze come lo è purtroppo anche il presente che stiamo affrontando.

Un ringraziamento va a chi prima di me ha svolto tale compito e a voi : imprese aderenti alla nostra Associazione, agli Organi Associativi che oggi in parte rinnoviamo, ed un grazie in particolare, alla squadra dei Vice-Presidenti e al segretario Generale,  infine vi sarei anche grato se portaste tutti questo mio ringraziamento anche alle migliaia di lavoratori e lavoratrici, che in piena Pandemia e ancora oggi svolgono un lavoro stoico, dando dignità e identità ad un settore spesso considerato marginale dai governi e dagli organi decisori, nonché dall’opinione pubblica.

E’ stato un periodo di grande lavoro, durante il quale obiettivo comune è stato quello di dare sempre più lustro e rappresentatività all’intera filiera produttiva, con la consapevolezza della necessità di addivenire ad una evoluzione e ad una crescita della nostra compagine, in linea con lo Statuto Confederale, e al modello organizzativo proprio di un sistema federativo a cui abbiamo aderito.

 

Il senso della nostra rappresentanza

Ad ognuno di noi è stato chiesto di cedere una parte della propria competenza e della propria autonomia, con lungimiranza e capacità prospettica, per superare le differenze e le rigidità e dare risalto alle comunanze e alle sinergie nel rispetto delle reciproche specificità di ruolo e peculiarità di soggetti operanti nello stesso comparto.

Certamente non è stato semplice ma abbiamo chiari i nostri obiettivi: costruire una nuova rappresentanza che, facendo sinergia tra i propri componenti, possa tutelare, assistere e supportare le aziende del settore sul piano industriale, istituzionale e politico, rafforzandone l’identità ed accrescendone il senso di appartenenza al Sistema industriale italiano rappresentato da Confindustria.

Un progetto che abbiamo voluto e che nonostante le difficoltà è nostro dovere perseguirlo con rinnovata determinazione, e continua dedizione, tesi a favorire lo sviluppo delle imprese associate in un quadro di trasparenza, legalità, certezza del diritto e rispetto delle regole, nella ferma convinzione che solo la concreta e reale affermazione ed applicazione di tali principi è in grado di valorizzare l’imprenditoria sana del nostro settore e dell’Italia.

Uno sforzo che per ora è stato in parte ripagato!

Anni intensi che ci hanno messo di fronte ad una dura prova: affrontare criticità e emergenze dovute dalla Pandemia mondiale, alla diffusione dello smart working, alle conseguenze del conflitto Russo Ucraino e agli effetti devastanti sui prezzi dell’inflazione e allo stesso tempo qualificare e sostanziare la rappresentanza della ristorazione collettiva in Italia quasi a cominciare da un momento zero. Interpretare e dare voce alle tante criticità che hanno affrontato le aziende non è stato semplice per una struttura appena nata, ma la forza della nostra novità è stata la chiave con cui abbiamo potuto sostenere la centralità e la necessità dei nostri servizi nel sistema produttivo economico e sociale dell’Italia.

Qui è possibile leggere l’intervento completo

Il settore della ristorazione collettiva chiede interventi immediati al Governo per evitare lo stop ai servizi essenziali per scuole e strutture sanitarie

Le aziende del settore della ristorazione collettiva denunciano, ormai da troppo tempo, la grave situazione di crisi che stanno attraversando: riuscire ad assicurare l’erogazione dei servizi, soprattutto nei contratti con la PA, senza vedersi riconosciuti gli aumenti dei costi – energia e derrate alimentari – che la situazione attuale sta imprimendo al mercato.

L’impossibilità di rimodulare i contratti e di avere la necessaria revisione dei prezzi sta determinando una situazione non sostenibile, a totale carico delle imprese per non interrompere i servizi di ristorazione nelle scuole, nei presidi ospedalieri e in moltissimi ambiti della amministrazione pubblica, ritenuti essenziali e indifferibili. Una condizione che determina forti disequilibri economici che stanno esponendo Imprese e Cooperative a gravi rischi, dopo essere state già fortemente colpite dagli effetti della pandemia.

Il continuo disinteresse delle istituzioni nei confronti di questo comparto lascia presagire, a breve, il collasso di un intero settore, con forti implicazioni sociali e sul mondo del lavoro, visto che oggi rappresenta 1.500 aziende per una platea di circa 110.000 addetti. E un fatturato complessivo di 6,5 Mld.

Per questo il giorno 14 Novembre alle ore 16, presso la Camera dei Deputati, durante una apposita conferenza stampa ANIR Confindustria e Alleanza delle Cooperative Italiane Servizi (Agci Servizi, Confcooperative Lavoro e Servizi, Legacoop Produzione e Servizi) hanno chiesto al Governo i seguenti interventi:

–           Urgente Intervento normativo nell’ambito dei prossimi Decreti di aiuti o di emergenza per introdurre a carattere emergenziale la possibilità di rimodulazione e rinegoziazione dei contratti in essere con la PA e l’introduzione dell’obbligo della revisione dei prezzi sulla base di indici ufficiali sulla variazione dei costi delle materie prime;

–           Riutilizzo delle rimanenze non assegnate del fondo di sostegno alla ristorazione collettiva anche per le perdite di bilancio dell’anno 2021;

–           Revisione dell’attuale applicazione dei CAM nella ristorazione collettiva, alla luce dell’entrata in vigore della nuova legge su km 0 e di filiera corta.

Le Associazioni avvieranno quindi una straordinaria Mobilitazione Nazionale del Settore, coinvolgendo lavoratori e utenti.

Solo un intervento straordinario con effetto immediato sui contratti in corso, così come previsto per il settore dei lavori pubblici, può salvare il settore.

Soltanto dopo aver affrontato l’emergenza con le opportune misure legislative le Associazioni chiederanno l’istituzione di un tavolo al governo per discutere interventi organici per un settore che garantisce servizi essenziali per il Paese e che occupa migliaia di lavoratrici e lavoratori.

Foto Lorenzo Mattioli ufficiale 2021

Lorenzo Mattioli (Presidente ANIR), sollecita il nuovo Governo a dare un nuovo impulso al comparto dei servizi della ristorazione collettiva.

Il Presidente di ANIR e di Confindustria Servizi HCFS, Lorenzo Mattioli, sollecita il nuovo Governo a dare un nuovo impulso ai temi messi sul tavolo dal comparto dei servizi della ristorazione collettiva.

«Il governo guidato dal Presidente Giorgia Meloni ha incassato una netta fiducia dal Parlamento intorno ad un programma chiaro e dopo un’ampia discussione sia alla Camera che al Senato. Ho avuto modo di apprezzare la capacità di dare rapidamente riposta al bisogno di stabilità e alla necessità di un indirizzo preciso per la governance del Paese. Confidiamo nella capacità di dare nuovo impulso ai temi legati all’industria, vista l’attenzione posta dallo stesso Presidente al tema della produzione, con particolare riferimento alle forti criticità che incontrano le imprese in questo momento: in particolare energia e caro prezzi. Il comparto dei Servizi ha dimostrato in questi anni di essere a pieno titolo al centro della questione legata alla politica industriale del Paese. 2,5 milioni di lavoratori e migliaia di imprese che si prendono cura, ogni giorno, di sanificazione, trasporti e mense. Per questo crediamo che il modo migliore per riconoscere la centralità del settore sia quello di istituire finalmente un’apposita delega ministeriale».

Delibera n. 441 del 28 settembre 2022 ANAC – LINEE GUIDA QUALIFICAZIONE DELLE STAZIONI APPALTANTI E DELLE CENTRALI DI COMMITTENZA

Con la Delibera n. 441 del 28 settembre 2022 l’ANAC ha approvato in via definitiva le Linee guida che individuano i requisiti necessari per la qualificazione delle stazioni appaltanti e delle centrali di committenza.

Il nuovo sistema, che porterà a una riduzione delle stazioni appaltanti, diventerà operativo con l’entrata in vigore della riforma del codice appalti.

L’ANAC nella delibera individua i requisiti obbligatori per poter essere ammessi alla procedura di qualificazione per la progettazione e l’affidamento di lavori, servizi e forniture. I requisiti obbligatori sono l’iscrizione all’anagrafe unica delle stazioni appaltanti (Ausa), una struttura organizzativa stabile e la disponibilità di piattaforme telematiche nella gestione delle procedure di gara.

L’ANAC individua, altresì, tre livelli di qualificazione basati su determinati punteggi: basteranno 30 punti a regime per qualificarsi per i lavori inferiori a un milione di euro (livello L3), 40 punti per importi superiori a un milione di euro e inferiori alla soglia di rilevanza comunitaria (livello L2), 50 punti per importi pari o superiori alle soglie di rilevanza comunitaria (livello L1).

Per i primi due anni, sono previsti degli ‘sconti’, la qualificazione cioè può essere ottenuta anche con un punteggio inferiore di 10 punti per il livello 3 e di 5 punti per gli altri due livelli; per il secondo anno inferiore di 5 punti per il livello 3 e di 2 per gli altri due livelli.

I punti si ottengono a seconda del possesso di determinati requisiti (oltre a quelli obbligatori): 20 punti per la presenza nella struttura organizzativa di dipendenti con competenze specifiche; 20 punti se possiede un sistema di aggiornamento e formazione del personale; 40 punti per il numero di gare svolte nel quinquennio precedente la domanda di qualificazione; 10 punti per l’uso delle piattaforme telematiche.

Si ottengono punti anche per l’assolvimento degli obblighi di comunicazione dei dati sui contratti pubblici che alimentano la Banca dati ANAC e degli obblighi sul monitoraggio dello stato di attuazione delle opere pubbliche, di verifica dell’uso dei finanziamenti previsti e costituzione del Fondo opere e del Fondo progetti.

ANAC effettuerà a campione verifiche sulle informazioni dichiarate dalle stazioni appaltanti e dalle centrali di committenza per controllarne la veridicità e confermare il livello di qualificazione. Il punteggio di qualificazione viene aggiornato annualmente.

Sono qualificati di diritto il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, compresi i Provveditorati interregionali per le opere pubbliche, Consip, Invitalia – Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, Difesa servizi, Sport e salute Spa.

Sono, invece, qualificate con riserva le stazioni uniche appaltanti delle città metropolitane e delle province.

DL Aiuti Bis Misure urgenti in materia di energia, emergenza idrica, politiche sociali ed industria

In data 20 Settembre u.s. il Senato ha approvato in maniera definitiva il Decreto Aiuti Bis (D.L. n. 115/2022). In linea di continuità con il Decreto Aiuti (D.L. 17 maggio 2022, n. 50, convertito con modificazioni in L. 15 luglio 2022, n. 91), il c.d. Decreto Aiuti bis implementa una serie di misure in materia di energia, politiche sociali e industriali per contrastare gli effetti economici della crisi internazionale. Dei circa 17 miliardi di euro complessivi stanziati dal Governo, circa 5,5 miliardi sono a favore delle imprese, mentre 1,2 miliardi è destinato al taglio del cuneo fiscale . Nello specifico c’è stata una proroga fino al 31 dicembre 2022 dello smart working per i lavoratori fragili o con figli sotto i 14 anni  e sono stati confermati anche per il terzo trimestre 2022, (vedi art.6) i crediti d’imposta a favore delle imprese per l’acquisto di energia elettrica e di gas naturale, già previsti nei trimestri precedenti. E’ stato deciso di prorogare l’azzeramento degli oneri generali di sistema per l’elettricità, esteso al quarto trimestre 2022, la riduzione al 5% dell’aliquota Iva sul gas, estesa al 31 dicembre, ma anche l’abbattimento degli oneri generali sul gas, che è stato portato al 31 dicembre, così come è stato prolungato fino a dicembre il cosiddetto bonus sociale su bollette elettriche e gas che prevede che le famiglie con Isee inferiore a 12 mila euro siano esentate dall’impatto dell’aumento dei costi dell’energia. Infine è stato prorogato il taglio delle accise sulla benzina e gasolio gpl. Si è deciso l’Esonero parziale dei contributi previdenziali a carico dei lavoratori dipendenti per i periodi di paga dal 1° luglio 2022 al 31 dicembre 2022, compresa la tredicesima o i relativi ratei erogati nei predetti periodi di paga, l’esonero sulla quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico dei lavoratori dipendenti con esclusione dei rapporti di lavoro domestico (di cui all’art. 1, comma 121, della L. 30 dicembre 2021, n. 234, Legge di Bilancio 2022), è incrementato di 1,2 punti percentuali. In considerazione dell’eccezionalità della misura, resta ferma l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche.

Due tra le aziende associate ad ANIR premiate TOP JOB

Ladisa e la Vivenda premiate tra i migliori datori di lavoro, riconoscimento ottenuto dall’Istituto Tedesco di Qualità (ITQF) insieme al suo media partner La Repubblica Affari&Finanza. Il metodo raccolta dati che “ascolta”  il web , il Social listening”, l’intelligenza artificiale che controlla ogni citazione e ne valuta il mood ed il modo in cui è scritta, ha preso in esame oltre 2 milioni di citazioni online relative a 2000 datori di lavoro .Una serie impressionante di dati raccolti setacciando il web e analizzando migliaia di fonti tra social media, blog e portali di news. Ventisette gli aspetti presi in considerazione: dal clima di lavoro alle possibilità di sviluppo professionale, dalle prospettive di crescita alla sostenibilità e ai valori aziendali. Un metodo che è stato testato con successo da anni in diversi paesi europei che ha confermato Ladisa tra i 400 migliori datori di lavoro d’Italia assegnandole il sigillo di qualità ITQF insieme a La Repubblica Affari & Finanza.

Stesso discorso vale per la Vivenda SpA ,azienda del Gruppo La Cascina Cooperativa leader nei settori della ristorazione collettiva e del global service, che ha ottenuto per il secondo anno consecutivo il riconoscimento Top Job. Se nel 2021 era stata premiata, nel nostro Paese, fra i migliori 200 datori di lavoro per una donna, con l’indagine “Italy’ s best employers for women” (l’85% della forza lavoro è donna), questa volta la Vivenda Spa è stata inserita fra le 400 aziende top attive in Italia. A determinare il premio “Top Job – Italy’s Best Employers 2022/2023” hanno concorso ben 27 parametri come prospettive di crescita, sostenibilità, sviluppo professionale, clima di lavoro e valori aziendali.“Questo secondo riconoscimento da parte dell’Istituto Tedesco Qualità Finanza conferma la bontà del nostro operato e delle scelte messe in campo prima per fronteggiare le difficoltà derivate da due anni di pandemia, poi per consolidare la nostra presenza sul territorio accrescendo il numero degli occupati e dando garanzia di stabilità ai nostri lavoratori”, è il commento di Fabrizio Di Maggio, direttore delle Risorse Umane per la Vivenda Spa. È stato possibile grazie a una precisa visione d’insieme, allo spirito di sacrificio e alla professionalità dei nostri lavoratori, per la maggior parte donne. È grazie a loro se oggi possiamo ricevere questo importante premio, frutto del social listening e, quindi, del giudizio e della percezione che hanno della Vivenda sia i clienti sia i lavoratori”.

Delegazione ANIR partecipa all’Assemblea Generale di Confindustria dal Santo Padre

In data 12 Settembre si è svolta l’Assemblea straordinaria di Confindustria presso la Santa Sede, in audizione da Papa Francesco, appuntamento a cui ha partecipato la delegazione di ANIR composta dal Presidente Mattioli e dal Segretario Generale Valente.

«L’ udienza di Confindustria in Vaticano rappresenta un momento di grande valenza per tutte le imprese: le parole del Papa, oltre quelle del presidente Bonomi, sono uno stimolo a fare meglio oltre che essere un riconoscimento al valore sociale delle imprese, richiamando non solo al ruolo economico che esse rivestono all’interno del sistema Paese. Ripartire dalla dignità del Lavoro, uscire dalla logica dei sussidi, tutelare le famiglie, le donne e i giovani: come rappresentante delle imprese dei Servizi condivido pienamente questi aspetti, ma ora occorre la massima condivisione anche da parte delle istituzioni. Il dialogo deve ripartire oggi, in maniera costruttiva, per gettare le basi di un solido patto di fiducia tra mondo produttivo e lavoratori, sancito in un momento che non ha precedenti nella storia europea più recente. Il tema dell’equità sociale e della forbice salariale non può lasciarci indifferenti: senza demonizzare alcuno, oggi devono guidarci sostenibilità, dignità, pari opportunità». Lo dichiara Lorenzo Mattioli, presidente di Confindustria Servizi HCFS e di ANIR Confindustria.

 

Relazione del Presidente Bonomi 

Discorso del Santo Padre Francesco ai partecipanti all’assemblea pubblica di Confindustria

 

“DECRETO AIUTI BIS”: ulteriori misure in favore di lavoratori, imprese e famiglie

Il 9 Agosto 2022 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Legge 9 agosto 2022, n. 115 recante “Misure urgenti in materia di energia, emergenza idrica, politiche sociali e industriali”.

In linea di continuità con il Decreto Aiuti (D.L. 17 maggio 2022, n. 50, convertito con modificazioni in L. 15 luglio 2022, n. 91), il c.d. Decreto Aiuti bis implementa una serie di misure in materia di energia, politiche sociali e industriali per contrastare gli effetti economici della crisi internazionale.

Dei circa 17 miliardi di euro complessivi stanziati dal Governo, circa 5,5 miliardi sono a favore delle imprese, mentre 1,2 miliardi è destinato al taglio del cuneo fiscale

Il provvedimento prevede proroghe dei crediti di imposta alle imprese per l’acquisto di gas ed energia, ulteriori misure in materia di agevolazioni alle imprese e di investimenti in aree di interesse strategico oltre che il rifinanziamento dei contratti di sviluppo industriale.

In particolare, su richiesta del MISE sono stati rifinanziati i contratti di sviluppo per 40 milioni nel 2022, 400 milioni nel 2023, 12 milioni per ciascun anno dal 2024 al 2030. Nuove risorse sono state stanziate anche per gli Ipcei: 20 milioni nel 2022, 350 milioni nel 2023 e 35 milioni per ciascun anno dal 2024 al 2030.

E’ stato deciso di prorogare l’azzeramento degli oneri generali di sistema per l’elettricità, esteso al quarto trimestre 2022, la riduzione al 5% dell’aliquota Iva sul gas, estesa al 31 dicembre, ma anche l’abbattimento degli oneri generali sul gas, che è stato portato al 31 dicembre, così come è stato prolungato fino a dicembre il cosiddetto bonus sociale su bollette elettriche e gas che prevede che le famiglie con Isee inferiore a 12 mila euro siano esentate dall’impatto dell’aumento dei costi dell’energia. Infine è stato prorogato il taglio delle accise sulla benzina e gasolio gpl.

Si è deciso l’Esonero parziale dei contributi previdenziali a carico dei lavoratori dipendenti per i periodi di paga dal 1° luglio 2022 al 31 dicembre 2022, compresa la tredicesima o i relativi ratei erogati nei predetti periodi di paga, l’esonero sulla quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico dei lavoratori dipendenti con esclusione dei rapporti di lavoro domestico (di cui all’art. 1, comma 121, della L. 30 dicembre 2021, n. 234, Legge di Bilancio 2022), è incrementato di 1,2 punti percentuali. In considerazione dell’eccezionalità della misura, resta ferma l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche

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