«Destano forte preoccupazione le notizie diffuse in queste ore sui controlli effettuati dai NAS presso 1.058 aziende di ristorazione collettiva, per cui risulterebbero un numero pari ad un terzo di irregolarità con violazioni penali e amministrative, queste ultime sono l’85% sul totale delle irregolarità rilevate. Questi accertamenti garantiscono soprattutto chi opera, in modo professionale e nel rispetto delle regole, in un settore così essenziale, oltre a garantire i cittadini che usufruiscono del servizio.
La ristorazione collettiva rappresenta un servizio che non si ferma e non si può fermare, per la sua importanza e il suo impatto sulla qualità della vita delle persone che ne fruiscono. Lo stiamo vedendo anche in un periodo come questo di difficoltà, dovuta al caro prezzi che ci ha spinto verso una crisi da cui speriamo di uscire quanto prima. ANIR Confindustria non ha mai smesso di chiedere il totale rispetto dei più alti standard di qualità nel mercato della ristorazione collettiva, da cui non si può derogare. Per questo motivo sottolineiamo che i controlli sono sempre una garanzia per chi fa bene il proprio servizio e per gli utenti finali che ne fruiscono, perché oltre alle sanzioni previste che vengono comminate a chi non rispetta le norme di legge, tengono altissima l’attenzione sulla qualità dei servizi offerti e sulla loro corretta somministrazione. Crediamo nella grande importanza della ristorazione collettiva nel sistema paese, e siamo convinti vada difesa e sostenuta anche attraverso puntuali e precisi controlli, a cui daremo la nostra massima collaborazione che spero possa portare ad un incontro di ulteriori intenti con chi li effettua, come i NAS». È quanto dichiara il Presidente di ANIR Confindustria, Lorenzo Mattioli.